Anima smarrita

Giace invano, un’anima persa fuori dal nulla Rilassata da ciò che la faceva star bene Non credere, non adesso che è finita strilla Non credere, l’immagine è felicemente nitida Lasciata per avere ricordo, torto e rimorso Come nel passato le vecchie voci le grida Non adesso che sarà finita, nuova mente, nuova vita Cercando sassi si trova l’oro Rilassati, ora gira, cammina per la tua via L’ombra delle troppe menti è bruciata al sole Un deserto ed una piramide in cambio Di cosa avresti voluto lasciare, un barile Pieno di confusione, scagliato dall’alto, Il fiume in piena, lo trasporterà a valle Mille anni dopo, sempre la stessa scena, la stessa riva Non credere alle belle storielle, nascondono del male Non credere a niente, cantastorie fasulli Uscendo da qui, ritroverai la pace in infinite vele Di barche, pronte a salpare ne son tante Solo una andrà laddove l’anima vorrebbe stare Attraversando un mare, in salita costante Arriverà al capolinea, ritrovando se stessa E quella parte di te,  che giaceva in vano fuori dal nulla.


 

Giugno

Come un vento artico ricopre di neve i colli Lasciando di un bianco le rosse rose Ció che era, sarà solo  nero e bianco Mai più, non sognava dolore Le fredde spine una ad una dove batteva il cuore Un pugno di ghiaccio resterà soltanto Lo sguardo verso il vento Dove ora mai vi resta solo tormento.


Il sogno (prima e seconda parte)

Sogni le notti passate d’inverno
Un solo lamento ti regge ancora
In piedi in questo inferno

La brezza leggera di chi era
Passato lontano
Da questi campi di maremma nera

Il soffio di un fiato si condensa
Lenta la voce balbetta
Concentra resistenza

La dove era solo un miraggio
Stanco depresso andato
Troppo trascurato

Neve che cade sofficemente
Il cervello non reggie
Rimpianto venuto in luce lentamente

Rumore di strade abbandonate
Sterrate andavi a camminare
Solo non pensare non sognare

Piccoli pezzi di sentimenti
Racchiusi in quelle forme
Gialle rosse e verdi

Ti ricordi eventi di un era
Capisci spingi rimpianti
Di una vita intera

La magia se n’è andata
Vederti volerti porta a scenari spenti
In fredda mattinata

Un urlo un grido un bercio
Nel buio del tuo letto freddo
In quella notte d’inverno

Le notti passano sei sempre lo stesso
Giorno dopo giorno
Attendi le notti piangendo

Immagini vere immagini nitide
Ci siamo quasi ancora
Fa che questa sia la mia libidine

Persone della quale non avresti mai avuto idea Trascurate nella veglia giornaliera Ridono sorridono celati insinuano da quella nebbia leggera come molti altri arrivano

Dormire muta in bufera
Pensando forse stai meditando
Di questa droga leggera

E non c’era rimedio
Stop torna indietro
Vai lontano da qui incubo tetro

Bugiardi sempre pronti a distrarti
Occhi stanchi il corpo trema
Vogliono sviarti dal svegliarti

Troppa incertezza in questa brezza
D’inquietudine paura
In tutta la sua ampiezza

La mente esplode e duro il terrore
Nella verità che apparirà
Ma nella mattina non ci sarà

Stai sudando stai scordando
Il sogno si è infranto
Si è chiuso con te stesso nel’Lamento.