Poesie
LA RIPARTENZA
Riesci a parlarne
calmo
perché non vivi.
Ne dici adesso quando sai
che non puoi parlare di vita
nella vita, che nell’esserci
non si esprime nulla,
esci da fuori
per sentire la forma
presa, quella che battezzi
dopo averla trascorsa. Così
votato
a una quiete,
nero tra le vecchie pieghe,
sentiti
come non hai sentito
da vicino
prova ad amarti
come non hai amato.
Nel dono di un’ampiezza
la mente resta, vacilla.
Il cedimento, la frana,
sta per iniziare.
PARI ALLA DISTANZA
Mare è un amore non corrisposto,
un contrafforte che affiora
dalla pelle dell’acqua, l’oltregoccia
che conduce il pensiero all’approdo
della carne. S’avvicina screziato
d’azzurro il liquido vivo, esce
dal conforto della corrente, cerca
nella contrapposizione del solido
la conferma della sua appartenenza:
come una lapide frastagliata
s’inerpica la falesia, un metallo
sboccia dal suo magma; è un ripido
recinto tra due infiniti, bolle
complementari nel sogno
del principio, che dormendo ci da vita
e ci separa.
FREGOLA
Fregola era di Maggio un tocco
disperso tra i gesti della consuetudine,
tesa marea di speranze il propagarsi
in corpi altri e nostri, nostra bussola
palpitante sa che, ferma, non muore.
È un’attesa aver donato tempo d’attendere:
attardarsi ostinato ancora un poco
sulle cime masticate dei giorni
come veder scomparire la cenere
delle prime tre boccate di sigaretta.
Sa il fumatore che il di là da venire
non perde il sapore: s’amareggia.