Poesie
Chi sarò mai
Sarà, ma non mi sono accorto
che mi stavo smarrendo.
Ma è bene che chiarisca che forse
inconsciamente io stesso
desideravo smarrirmi.
Io privo di gioia.
Io privo d’amore.
Io deluso e deludente.
Io squartato.
Io avvelenato.
Io da decenni superato.
Io cosciente di non aver mai amato.
Io raggelato da una vita sprecata,
ormai intriso da desideri
che mai ho saputo realizzare.
Vi chiedo scusa
per il tempo che vi ho rubato.
Vedete che già mi sono avviato
ma smarrito come sono
dovrei essere guidato.
Forse quell ‘ affascinante signora
che m’osserva con divertente disgusto
potrebbe gentilmente
indicarmi il percorso.
Chiedo troppo???
Con quel poco d’ingegno
che mi rimane
saprò come esserle riconoscente.
Lady Death vorrei mi dedicasse un sorriso compiacente!
(Giovanni Brusatori)
“L’Amore è un grissino”
pensierini di una notte di settembre dedicati a …..
Mondo d’ imbecilli
Sì, lo so che quanti sforzi facciate
non capirete mai che l’Amore
è un grissino “desiderato”.
La sua vicinanza mi riempiva di gioia
sembrava scrutasse la mia anima,
ma lei non guardava me, era attratta dai grissini
accanto alle mie posate.
Ed eccola con un timido sussurro divino
“Posso prendere il tuo grissino?”
In quel momento il grissino
era tutto quel che le serviva.
Ho pensato, chissà se in altri momenti
i suoi desideri si sarebbero posati altrove.
I suoi occhi dardeggiavano.
Emozionato sono uscito a consultar la luna.
E risentivo le sue parole:
“Posso prendere il tuo grissino?”
Un respiro così soave
pareva fosse un invito all’amore.
Pensavo: “Un grissino può essere tutto quel che le serve.”
Anche la luna è un grissino.
La tavolata delle donne isteriche
e i commensali, tutti sono grissini.
Anche l’assordante stupida musica è un grissino.
No, NO! Lei non è un grissino.
Lei è tutto quello che un uomo possa desiderare.
Lei è l’Amore.
Ficcatevelo bene in quell’inutile cervelletto
LEI è l’Amore.
pensierini di una notte di settembre (Giovanni Brusatori)
VOI ED IO
Voi che non credete e che non dite
e neppur chiedete,
anche perché già convinti siete
della vostra inutilità e mai protesterete,
quando vi ribellerete?
Da sciocchi pavidi però vivete.
Voi che non volete o che non potete,
ma che neppur sapete capir chi siete,
ascoltate questa mia supplica
tremante, sperduta, abbandonata,
ormai tanto derisa e vilipesa,
inascoltata da una giustizia ingiusta.
No, oggi non ve ne parlerò!
E poi perché affliggervi con la supplica mia
quando ognuno di voi la propria ha
molto più importante della mia?
Voi, noi tutti, di viltà intrisi
non sappiamo far altro
che balbettare qualche debole protesta,
stolti pusillanimi, poveri codardi.
Uniamo le nostre suppliche,
facciamoci sentire.
So che nessuno ci ascolterà
e nulla cambierà
così, così sarà.
(Giovanni Brusatori)