Il Vecchio Porto

La città urla silenziosa
L’udito imperturbabile
Regina Apatia
Tutto è lontano
Non più traffico
Non più voci
Solo ombre silenti
Tutto sparisce.

Il mare si apre
Il passato remoto
Il futuro lontano
La vita esplora.

Le anime
si perdono negli sguardi
Parole morte pronunciate senza sosta.

Le mani vagabonde
Viaggiatrici senza meta
Si sfiorano, si respirano, s’incontrano.

Rumore del mare
Brezza marina
La voce salata
La sorda ferita guarita.

Nel primo porto inizia il viaggio
E si conclude
La Vita.

Le barche sono ormeggiate.


Ricordi

Polvere di polvere
Bicchieri vuoti
Tappeto infangato

L’orologio intrappolato nell’anima
La lancetta
Tremante soldato trincerato.

Corpo senza vita
Sogno del Sogno
Teatro di sentintimenti
Sipario chiuso nella vita.

Incubo che soffoca il respiro
Anima fuggitiva
Ombra di vita passata.

All’improvviso rumore assordante
Il sipario si apre
Il vento paralizza
Il temporale non si ferma.
La polvere ancora
Sui bicchieri
Sull’orologio
Sulla vita.

Piedi intrappolati
Paludi senza orizzonte.

La fenice è stata vinta.


Lo spettatore

Seduto immobile
Il Cane
Lontano spettatore.

E il tempo passa
E l’eco muto
Di foglie cadute
E anime volate.

Sparatoia di farfalle
Non più albe e tramonti
Lontani angeli volano.

Seduto immobile
Il Cane
Lontano spettatore.

E il mondo tace
E innocenti muoiono
E angeli nascono dal
grembo dell’arma mortale
Madre spietata
Sanguina e sanguina.

La rugiarda benedice il mondo
Il peccato è assolto.

Sull’altare
Solo vino versato
E il cane scodinzola soddisfatto.

Il mondo tace
E innocenti muoiono .

L’uomo?
Stupido animale!