Un cristallo appeso tra una Nuvola e il Cielo
Io lì dentro vedo te
La guardo, mi avvicino, ti vedo, la vedo, vedo tutto di te
Lì, dentro quella lacrima, ci sei te
E io la amo,
storie, profumi, volti, suoni, nomi
Quanti nomi, lì sul tuo viso si fermano e poi scivolano via
E tu mi guardi e Io mi avvicino, la vedo e lì dentro vedo te,
ti amo
lì dentro ci sei te
E lei si lascia scoprire, amare, toccare
Lei si lascia baciare
E’ calda sai, prova, toccala appena, sentila
La tua lacrima è così, è calda ed è piena di te,
l’hai mai sentita
davvero?
Quanto calore ha?
Lei e te
Tra una Nuvola
e il Cielo.


La Morte ha i piedi di fata

La Morte ha i piedi di fata e i capelli dorati e lunghi
Capelli bellissimi ondulati scivolano lungo la schiena,
arrivano a toccare le natiche, li vedi?
Prova, color dell’oro ma non uniformi,
sfumati, brillano solo in alcuni punti,
un colore caldo, denso, dà pace toccarli e meraviglia guardarli.
Sfumato è il colore e sfumato è il loro andamento
A onde si appoggiano sul viso,
si adagiano sulle spalle, accarezzano la schiena e arrivano giù,
a sfiorare piccole insenature simmetriche poco più su del bacino
Hai capito di quali insenature parlo? A me piacciono, tantissimo.
Non tutti le hanno, due piccole ombre che cambiano spessore seguendo la schiena
si aprono
si chiudono
leggere
in un gioco di luce ed ombre
Belle, bellissime.
Amore
Perché la Morte fa paura?
Perché non se ne può parlare? perché?
E’ una donna bellissima.
Aspetta che ricomincio, dicevamo
ha i piedi di fata e i capelli dorati
forse più che oro sono sabbia,
granelli caldi,
densi,
sfumati
e brillano ma solo in alcuni punti,
e in essi convivono i Segreti di tutto l’Universo, tutti.
La sua pelle è chiara
è Luna,
le sue mani gentili e le sue dita lunghe e affusolate,
la sua bocca profumata, un petalo di rosa,
e i suo occhi dolcissimi colore del miele
È Bella, bellissima
Amore
Perché la Morte fa paura?
Perché non se ne può parlare? perché?
La Morte è nuda perché è perfetta.
Un corpo senza vestiti
semplicemente bello
e sincero, così com’è
La vedi?
dall’insenatura del collo giù verso le spalle
e i seni,
il ventre,
i fianchi
Chiudi gli occhi, è bellissima
le sue gambe così generose,
le sue ginocchia così piene di vita,
e le sue caviglie quando danza suonano,
e i suoi piedi quando cammina volano.
La Morte ha i piedi di fata ed è bellissima,
ma non tutti la vedono,
non tutti la sentono,
non tutti la apprezzano, perché?
La sua voce è così dolce e il suo invito cosi puro,
ti invita a viaggiare a volare a cambiare
ti invita a sognare e a sperimentare
ti invita a danzare e a festeggiare
ti invita
…a sentire a navigare a camminare
…ad amare
è bellissima
Sua la canzone più bella,
sua la musica più leggera,
sua la danza più spericolata,
suo il battito dei nostri cuori
il mio
il tuo
lo conosce a memoria e per questo lo ama
lo desidera
lo bacia
la Morte ti bacia il cuore e ti invita ancora una volta a fare l’Amore
ah che bella che è
il suo Amore,
il suo bacio,
il suo abbraccio,
il suo amplesso
Amore
la Morte non fa paura
Fiori di pesco e arance tagliate a metà,
La Morte è così,
ha i piedi di fata.


Pensieri del mattino ….

C’era una volta tanto tanto tempo fa un Regno chiamato Per Sempre e una bambina chiamata Fantasia. Nei suoi capelli giocavano le stelle, nei suoi occhi parlavano i desideri, nelle sue mani vivevano i ricordi e nel suo cuore abitavano tutte le note del mondo.

Fantasia era strana. Così strana che quando gli abitanti del suo Regno la vedevano si giravano dall’altra parte, quando i suoi familiari si sedavano al suo stesso tavolo non le rivolgevano parola e quando i suoi amici la incontravano, non la riconoscevano. La sua presenza era per tutti così misteriosa che un bel giorno decisero di farla scomparire: Fantasia divenne INVISIBILE. Lei poteva vedere tutti ma nessuno poteva vedere lei, Lei poteva parlare con tutti ma nessuno poteva parlare con lei, Lei poteva amare tutti ma nessuno poteva amare lei. E fu così che Fantasia decise di partire ….

Nello stesso Spazio senza Fine e nello stesso Tempo senza Ritorno in un Regno chiamato La Vita nasceva un bambino chiamato Amore. Amore, figlio di una famiglia per Bene, il Bene non sapeva neanche di preciso che cosa fosse. A lui piaceva giocare, divertirsi, nascondersi, a lui piaceva anche perdersi. A lui piacevano i capelli verdi, i jeans sporchi e piaceva la gente che per capire che cosa fosse il Bene sperimentava il Male.

A lui piaceva il suo Regno ma sentiva che al di là del suo Regno c’era qualcosa di più. Un qualcosa fatto di una Realtà che non trovava parole per essere raccontata e così più ci provava a raccontarla e meno gli altri lo riuscivano a capire. Era strano Amore per gli abitanti del suo Regno che iniziarono deriderlo e poi a disprezzarlo. Lui per gli altri era così strano che iniziò a sentirsi strano lui stesso e fu così che un bel giorno decise di nascondere ciò che lo rendeva diverso dagli altri: Amore nascose il suo Cuore. Nessuno l’avrebbe più potuto vedere né sentire né disprezzare …nessuno tranne la sua unica vera amica, la Musica.

Amore quando voleva parlare con il suo Cuore si rifugiava da Lei e Lei gli raccontava Tutto: con lei ha conosciuto tutti i colori del mondo, tutti i sentimenti del mondo, tutti i Paesaggi e tutti i Pensieri e tutte le Espressioni. Con lei ha conosciuto la Paura la Vergogna l’Allegria la Gratitudine la Tormenta l’Arcobaleno la Pace, con lei ha conosciuto il Coraggio il Sollievo l’Imbarazzo il Gioco l’Affanno il Divertimento la Confusione, con lei ha conosciuto il significato del suo nome: l’Amore.

Fantasia era ormai diventata grande e i suoi viaggi l’avevano portata Lontano e ancora più Lontano. Aveva giocato a gincana sulle stelle le aveva legate con un nastro da regalo colorato e poi ci si era arrampicata e così aveva attraversato tutto il Cielo, stella dopo stella. Ogni stella era una mongolfiera o un palloncino colorato con il quale volare via. Fantasia aveva viaggiato dentro la pancia di una Balena e ci aveva anche ballato, aveva attraversato gli oceani sul dorso dei delfini, conosciuto l’Africa sulla testa di una Giraffa, osservato l’India da un treno a vapore.

Fantasia conosceva Tutto ma Nessuno conosceva Lei: conosceva tutti gli odori tutti i sapori tutti i colori, conosceva a memoria tutte le sensazioni.

Fantasia sentiva Tutto ma nessuno poteva sentire Lei.
Fantasia conosceva quel qualcosa fatto di una Realtà che non trovava parole per essere raccontata e quella Realtà pensava di conoscerla solo Lei.

Finché un bel giorno si ritrovò in una piazza affollata: tanta gente, chi di fretta chi no, c’è chi corre c’è chi cammina, c’è chi parla, c’è chi grida, c’è chi non dice niente e c’è chi suona, c’era Lui. Un ragazzo che non aveva mai visto prima e che suonava tutto quello che lei aveva già visto già sentito già toccato già immaginato.

C’era lui, Amore, e Lui …Lui poteva vedere Lei.