Vita beffarda

Lei è là alla finestra;

ti scruta, seduttrice e poi ti piglia!

Ti fa credere, beffarda, che t’appartiene,

ma in un bagliore le illusioni si inabissano nel fango.

I sensi soffocati ti abbandonano e tu,

lì, senza fiato e muto, urli il silenzio.

È questo che la vita ti regala!


Amore senza ritorno

Fingo di essere una margherita tra le tue mani;

petalo dopo petalo mi strappi tra un m’ama o non m’ama,

e l’anima si lacera di dubbi e diventa ragnatela.

 

Sogno di essere il tuo nettare

che sgorga dalla mia bocca

per nutrirti e saziarti.

 

Spero di essere la pioggia che placa la tua sete

dopo una corsa a piedi nudi

e che ristori il tuo corpo stanco.

 

Ti dono ogni giorno il mio cuore aperto

come un bocciolo di rosa a maggio,

ma il tempo trascorre

e mi ordina di cedere i miei petali al vento

perché mi liberi da questo inutile amore!


Vita in bottiglia

Spesso una donna sigilla la propria paura in una bottiglia di vetro e la lascia fluttuare in una goccia di speranza. Ha un’anima debole e delicata e le basta poco, anche solo un sorriso, affinché i suoi sogni si trovino liberi di danzare verso la gioia di vivere.

Quando le sue emozioni vibrano ode la sinfonia del battito di ali di farfalle lontane o forse sono solo quelle che svolazzano nel suo stomaco, messo in movimento da un sentimento d’amore.

Si sente leggera come una piuma e si posa richiamata dal tepore delle labbra di un uomo che l’ha fatta sorridere.

Durante la notte lei veglia il suo sonno, ascoltandone il respiro che riconosce come un soffio di destino da seguire.

Mentre lui riposa, ignaro della sentinella, lei scaccia via gli incubi che possono tormentare il suo dolce dormire e immagina il dolce percorso verso quell’oasi effimera, luogo di pace.

Ma c’è un risveglio, e in quel momento lui la respinge e, per l’ennesima volta, la bottiglia si infrange sugli scogli e le restituisce, intatta, la paura, e nasce il desiderio di rinchiudersi in un buco nero di solitudine.