Sorrisi rinascono
Spoglia di carne
come un’ombra vago
per sentieri persi
tra mucchi confusi
di volgari godimenti
scivolano bave
di ruvide carezze.
Verranno giorni che
assolvono l’attesa,
telai di sete morbide
fili lucenti che danzano,
si sfiorano, vibrano,
e sorrisi rinascono
dove le stelle sono petali
di un calice aperto.
Tienimi per mano
Tienimi per mano
non lasciarmi languire
nel sale bagnato,
tienimi per mano
non pensare che sia solo
un privilegio degli amanti,
fa che l’abito
mi diventi leggero, libero
da lacci e bottoni,
tienimi per mano
congiunta come conchiglia
che non marcisce
nel suo liquido cuore,
tienimi per mano
nei mercati rionali
lo schiamazzo confuso
distrae il profumo delle fragole
e tienimi per mano
quando la spiga crepita
e il grano maturo
ondula nel pianto
del suo compimento
si… tienimi per mano.
Voglio ancora toccare la neve
Sfido il nitore perlaceo
del fantasma scolpito,
funambola audace
ad un barlume di vita.
Danze tribali
imbrigliano il mio stelo
sussulti di oscuri graffiti
sciamano dai muri a godere
come intrepidi amanti
sul mio corpo di violino deturpato.
A briglie sciolte affondo le mani
in paludi di vetro
a scandagliare memorie
di nidi tra le felci,
e con ali ferite
sotterro il rogo di ghiaccio.
Voglio ancora il canto dell’estate
e il gesto lieve di toccare la neve,
sono viva
come Lazzaro dalla viva pietra.