Stella lucente

Il giorno in cui finalmente

i miei occhi si posero sul tuo bel viso

di te mi innamorai all’istante.

Il tuo primo dolce sorriso

mi emozionò così nel profondo

che mai potrò dimenticare

quell’ intensa suggestione.

Sembravi una fata piccina

delicata come una tenera gemma,

e la tua pelle di perlea rosa

profumava di vita.

Come una graziosa alchimia

osasti nella mia esistenza

in un prodigio di gioia e d’amore

E ancora oggi, tu sei la stella lucente

che seguo nel buio della vita.


Le note del vento

Le poesie son parole

che risuonano le note del vento

dei meandri gravidi di un tempo

che il mio cuor ancor non sa tacere.

Rimiro le stelle nel silenzio

che rimembrano gli scatti di quei giorni ormai disfatti

che più non si ridestano.

Ci furon si tempeste ma anche viaggi e feste

e tempi in cui fosti il mio giullare

con musiche, balli e fanfare.

Ricordo il nostro giorno che fu il più lieto

perché il dono più prezioso era arrivato

che io in solitudine ora conservo

finché tempo più del tuo mi sarà dato.

E lei ricorda a me con le sue gesta

che tutto quel tuo far non fu sprecato,

che la scia che il tuo nascere ha lasciato

non può che dar valore a quel tuo tempo,

e far buon futuro il tuo passato.


IL VIAGGIO

Quella valigia così pesante, eppur vuota, trascinava il mio cuore gravoso per ciò che stavo

lasciando alle mie spalle. Anche se la cosa più importante e preziosa della mia vita camminava al

mio stesso passo accanto a me. Ma non una lacrima solcò il mio volto, era ostinato invece il mio

sorriso, anche se amaro. Era tanta la determinazione di cambiar vita, di dimenticare ogni cosa, di

lasciare nella terra natia ogni dolore.

Fui accolta dall’affetto di mio fratello e di cinque nipoti che non avevo visto crescere. Fui

abbracciata in un’altra terra dove tutto sembrava al contrario. Mi ritrovai tra tetti bassi e muri in

legno in una calda casetta di una meravigliosa donna, che seppur centenaria mi adottò come una

figlia e mi diede il calore e l’affetto che avevo lasciato e mi parlò la mia stessa lingua.

Camminai in quelle strade di una città a me sconosciuta, tanto a lungo da consumare le mie scarpe.

Conobbi gente che mi lodò e alimentò il mio sorriso. E quella solitudine che a volte cerco ancora,

mi calmò i tumulti del cuore e mi fece amare ancora la vita, mi diede coraggio e mi curò le ferite.

Trascorse l’inverno e arrivò l’estate tra gente mai conosciuta e che mi parlava una nuova lingua che

pian piano riuscii a comprendere, ma i nostri discorsi spesso non uscivano dalla bocca ma

parlavamo una lingua universale con gli occhi e con il cuore. Senza difficoltà riuscii a trasmettere

alle persone il mio essere e a sentirmi compresa senza far guardare oltre il mio aspetto e il mio

modo di fare. Raccontai le storie della mia vita a volti sconosciuti e mi lasciai voler bene da persone

estranee che mi facevano sorridere, mi confortavano e mi facevano sentire come se fossi di

famiglia. Chiesi più tempo per restare quando i giorni stavano per finire e odiavo i mesi che

passavano ancora , costringendomi a lasciare involontariamente quella terra così lontana dalla mia

,ma così radicata ormai nel mio cuore. E allora a malincuore lasciai il tempo passare e quando fu il

momento ripresi quella valigia adesso piena di sorrisi e storie indimenticabili e ormai impotente di

aggiungere altro tempo , ripresi un aereo che mi avrebbe riportato a casa.

Credevo che ormai l’avventura fosse finita, ma il destino volle regalarmi un altro incontro, accanto

a me su quell’aereo che avrebbe volato per quindici ore prima di arrivare a destinazione,si sedette

un uomo dagli occhi azzurri e intensi come il mare d’inverno e un sorriso splendido che ancora

ricordo nei miei sogni. Feci un meraviglioso viaggio insieme a lui, dopo sole due ore dalla partenza

sembrava di conoscerlo da una vita; ma l’aereo atterrò e dopo esserci salutati lo guardai uscire

dall’aeroporto sapendo che non lo avrei rivisto mai più. Ma ovunque egli sia spero solo che sia

felice, questo incontro mi fece capire che ogni persona conosciuta involontariamente ci lascia un

dono, non importa se mai la rivedremo, quel regalo è nostro per sempre se sapremo riconoscerlo e

apprezzarlo.

Dopo altre ore di viaggio tornai ad abbracciare mia figlia che era ritornata a casa prima di me ,

tornai all’abbraccio caloroso di mio padre e all’affetto di mia madre e ad attendermi a braccia aperte

trovai anche le mie due amate sorelle, che sono anche amiche e compagne di tutta una vita. Ad

accogliermi trovai la mia casa e il mio letto tornò a cullare i miei sogni.

Dormii per giorni alzandomi solo per mangiare e per parlare al telefono con mio fratello che era

ormai lontano e con i cari amici lasciati. Rifiutavo di voler restare e sognavo ancora di tornare in

quella terra al contrario che mi aveva curata , coccolata e mi aveva dato il tempo di leccarmi le

ferite.

Pian piano tornai alla realtà e dopo qualche mese decisi che il mio posto è qui tra le mie cose e in

compagnia dei miei affetti, ma devo dire che è stato più faticoso riambientarmi nella mia stessa casa

che adattarmi a quel nuovo mondo così lontano e diverso dal mio.

Ora a distanza di più di un anno dal mio rientro continuo a mantenere i contatti con le persone che

conobbi lì e che mi sono sempre vicine, anche se attendono ancora il mio ritorno, mi sostengono

nelle mie scelte. Mi sento ancora spaesata qui, non accendo più la televisione, non voglio

soprattutto ascoltare i notiziari che mi mettono di malumore, anzi cerco di pensare solo cose

positive anche se è impossibile. Ho passato molto tempo senza denaro, sostenuta dai miei cari e la

cosa non mi è piaciuta per niente. Ora sto rialzando la testa e ho ricominciato a lavorare, mi curo di

più e passo molto tempo a parlare con mio fratello e con amici lontani. Ho conosciuto altre persone

lontane che mi hanno fatto capire molte cose di me stessa e mi hanno spronata a combattere ancora,

anche se sfidare la vita fa parte del mio DNA. Passo molto tempo in solitudine ma la cosa non mi

dispiace, faccio introspezione e continuo a capire che la vita non va come vogliamo, ma va come

deve andare e bisogna trovare sempre il lato positivo in ogni cosa. Non penso di tornare in quella

terra al contrario per tutta la vita, come invece pensavo di fare quando partii da qui quella prima

volta, ma penso di tornare appena mi sarà possibile per rivedere e riabbracciare tutte quelle persone

che mi hanno aiutato a diventare così positiva, ma so che quando tornerò non sarà la stessa cosa

senza la mia cara nonnina adottiva, che purtroppo è salita al cielo e che penso sempre con tanto

amore. Anche tante altre cose sono cambiate in questo poco tempo, ma nel mio cuore rimarranno

come le ho lasciate, per sempre.