Omaggio a strane anime

Ero a guardare il mondo da un’altra angolazione

e bussò alla mia porta un pittore chiacchierone.

Di un angelo narrò con vera devozione

si figurarono allora strane anime nell’immaginazione.

“Presi quella matita con mano già sognante,

la principessa ambita ritrassi in un istante.

Nacque così, per caso, quella complicità

e riscoprii con stupore nuova semplicità.

Così passò la rondine troppo vicina al tetto,

correndo mi sfiorò e non si sentì in difetto.

Tremavano le gambe al suo ostinato sorriso

non esitai un momento, era il mio paradiso!

Un passo dopo l’altro si riscoprì diversa

per lei composi versi, ogni rima era carezza.

Ogni colore esplose, espugnai la fortezza

quell’angelo era li e non mancò alla promessa.

Ci amammo nella notte e sentii la nostra sorte

quel corpo era una casa lontana dalla morte”

Altro non disse il nostro cantastorie

ma di quelle strane anime ne percepii l’odore…


 

Bolle di sapone

Bolle di sapone

incerti i primi passi sulle aiuole

è primavera in tutto il suo splendore

pulirei il mondo per te con bolle di sapone.

Mano che coglie un fiore

in un sentiero di viole;

parallelo al tuo mondo

vedo l’orrore.

Restiamo ancora nel vivo del colore.

Celeste per il cielo

giallo per il sole;

guido la piccola mano

lontano le parole.

Disegnerò un sentiero con bolle di sapone.


 

Girerò questo mondo

Girerò questo mondo per sperimentare la vita

partirò coi passi incerti di un bambino verso il paese dei balocchi,

verso una città piena di promesse.

Arriverò nel deserto fatto di sabbia e in quello fatto di ghiaccio:

i miei piedi saranno radici profonde,

le mie braccia ali per volare, rami per accogliere, per dare vita al frutto;

Arriverò sulla vetta e isserò la mia bandiera

non importa quanto ci vorrà, non importa dove.

Consumerò la suola delle scarpe

e i battiti del mio cuore.

Spiegherò le vele per solcare i mari

tenendo saldo il timone quando infesta la tempesta.

Riempirò questa valigia di emozioni, sogni, esperienze e valori

finche non diventerà così pesante da tramutarsi in casa.

Allora getterò l’ancora della nave e tra le mie quattro mura mi guarderò indietro:

tutta questa vita per un posto nel mondo,

attimi leggeri dal nome felicità.