L’Amore Vivente
Sulla strada che percorro
sento voci da lontano.
Alzo lo sguardo
verso il monte
e vedo una grande folla
in stato di agitazione.
Mi chiedo cosa possa
essere successo,
ma forse è meglio
farsi i fatti suoi
prima che le guardie romane
possano infastidirsi.
Però…aspetta!
Con tutta quella gente non credo si accorgano che sono uno straniero.
Allora mi dirigo verso il monte.
Faccio in fretta in modo
che possa intrufolarmi
in mezzo alla folla.
Oh… sono arrivato finalmente.
Vedo un Uomo
che porta la croce
aiutato da un’altra persona.
Siamo arrivati in cima
e la croce cade
dalle loro spalle.
I romani cacciano via la persona
che ha aiutato quell’uomo.
Ah…ma come hanno ridotto quell’uomo? Non ci posso credere.
Cosa stanno vedendo i miei occhi?
Ha una corona di spine
sulla testa,
e il suo corpo è pieno di sangue.
Non capisco cosa dicano i romani a quel povero uomo.
Come fa ad alzarsi in quelle condizioni?
È impossibile!
Ad un certo punto lui mi guarda
e con fatica si alza.
Incredibile! Sembra che mi conosca.
Poi i romani con ferocia
gli strappano i vestiti e
lo scaraventano a terra.
Vorrei intervenire,
ma non so, potrebbero uccidermi.
Alla fine non so chi sia veramente.
Cosa devo fare allora?
L’uomo striscia per terra e
con fatica si mette sulla croce.
Vedo una donna in ginocchio
vestita di nero
che osserva e piange.
Sarà sicuramente sua madre.
Povera donna. Cosa devono vedere i suoi occhi.
Oh no… i chiodi.
I romani sono pronti col martello.
Ah… povero uomo,
quanto dolore.
Capisco solo che
intorno a me c’è tanta sofferenza.
Quanta violenza su questo uomo,
e per giunta lo prendono anche in giro.
Ma perché?
Cosa ha fatto di così grave?
Alla fine i soldati alzano la croce da terra.
Ecco l’Uomo.
Il suo sguardo dice tutto.
Ai lati ci sono altri due condannati con lui,
e le guardie se la ridono.
Ma che razza di persone sono?
Non vedono come è ridotto?
Sanguina continuamente.
Il suo corpo trema,
ma ancora riesce a resistere.
Mi guarda di nuovo
come se volesse parlarmi.
Vorrei avvicinarmi,
ma non posso.
Il tempo passa.
Il cielo sta per oscurarsi
e il vento comincia a soffiare forte.
Forse è meglio andare via prima che arrivi un forte temporale.
Ad un certo punto l’uomo parla ad alta voce
come se invocasse qualcuno.
La donna vestita di nero si avvicina alla croce
accompagnata da un’altra persona.
Si parlano,
ma non so cosa si dicano.
Poi una guardia romana con la lancia
poggia la spugna sulle labbra
di quel povero uomo.
Un attimo dopo sento il suo ultimo respiro.
China la testa e muore.
Povero uomo. Quanto ha sofferto.
Ma che sta succedendo…trema tutta la terra.
Ma che… un terremoto…
Il vento soffia fortissimo.
Aiutoooooo….
Le guardie romane sono nel panico.
Alcuni scappano per la paura.
Sta tremando tutto qui!
I romani si assicurano che i due condannati
siano morti prima di andare via.
Arrivano da lui,
ma è già morto.
Una guardia per assicurarsi che sia morto
con la lancia gli trafigge il costato.
Il sangue gli schizza in faccia e si inginocchia.
Finisce tutto.
Cerco di prendere coscienza.
Che paura!
La terra non trema più,
e una guardia romana
si toglie l’elmo
in segno di rispetto.
Gli altri fuggono via per paura.
Allora mi avvicino alla croce
e mi inginocchio davanti a lui.
Non so nemmeno come si chiami,
ma ha colpito il mio cuore.
Non so chi sia,
ma posso dire che
la sua morte mi ha conquistato.
L’invisibile
La solita confusione. Ci si incontra, ci si parla. C’è chi ride, chi è di premura, chi è sorpreso, ma qualcosa la si impara sempre, anche quando a volte noi non ce ne accorgiamo. A volte la vita ci volta le spalle e non sappiamo il perché.
La tristezza, il fallimento, la solitudine sono stati d’animo che ci uccidono e ci rendono deboli di fronte al grande potere dell’amore.
Ma quando tutto sembra perduto, qualcuno è sempre pronto a darci una mano.
Non ci lascia mai soli.
Ha un nome solo, ma ha molte facce. Ha un trono, ma non possiede nessuna ricchezza.
Grande è la sua potenza. Lui si manifesta così, senza nessun avviso.
Ama improvvisare.
Il suo nome è AMORE. Sovrasta qualsiasi frontiera. E sopra ogni cosa. Non ci sono parole per descriverlo. Possiamo soltanto ammirare il suo potere.
Non parla ma penetra dentro di noi.
Non si vede ma sentiamo il suo calore.
Non fa rumore ma scuote il nostro cuore.
Non conosce ma conosce tutti.
Non sente ma ascolta tutti.
Non parla ma dice tutto.
Questo è il suo saluto.
La vita ci ha regalato questa grande emozione, perché per insegnare qualcosa non per forza bisogna essere un filosofo, ma si può essere anche un giocattolo, perché quello che conta non è il sapere ma il cuore.
Siamo tutti figli della terra.
Nessuno è più in alto nessuno è più in basso,
perché la vita è un miraggio,
PERCHE LA VITA E UN MIRACOLO.
Il guerriero
Il vento dell’est comincia
a soffiare forte,
ma c’è qualcosa di diverso,
forse quel profumo
bello, ma strano,
stava sussurrando agli alberi
un evento davvero unico.
Il vento comincia a viaggiare
in mezzo alle foglie.
Accompagnato dai raggi
del sole, si dirige verso
il mare, che con i suoi
meravigliosi suoni
segnala qualcosa che
non si è mai assistito.
Eccolo! Proprio
sui grandi monti.
Ora il vento gli
soffia accanto.
Porta in testa l’elmo,
nel corpo un’armatura e
nel ventre destro una spada.
Comincia a camminare.
Il vento gli soffia accanto.
I suoi passi simboleggiano le
difficoltà che deve affrontare.
La spada simboleggia la
speranza di sconfiggere gli ostacoli,
e mentre combatte
il profumo della vittoria rende meno
difficoltoso il suo cammino.
Le sconfitte, le delusioni,
gli scoraggiamenti, fanno
parte del passato.
Non verranno più ripresi,
perché all’interno
una nuova forza gli promette solo
una cosa: Vincere.
Mille notti e mille battaglie
deve ancora affrontare.
Solo con la forza di volontà
riuscirà ad uscirne fuori, e
quel vento, che porta il profumo
della vittoria lo condurrà a
un passo dalla grande Era.