Poesie
Estratto di un libro che non ho mai scritto
E lei provò a salvarli. Urlò il loro nome nella nebbia, ma non aveva altro se non un modo per teletrasportarsi e nessun luogo in cui arrivare. Fu così che si persero: il suo urlo che risuonava e lei che vagava disperata, loro persi in un buio che non è buio ma che non permette di vedere né di sentire, persi per sempre ma sempre insieme, destinati a non trovarsi seppur vicini.
Sabbia
Amore amore amore solo amore! – amore sesso amore – vestiti che volano, aria che si sposta – e quel mare dove lo mettiamo? – acqua acqua ovunque. Vieni qui vicino a me – amore acqua -
Respiri che si fondono – aria aria – due mari uno dentro l’altro – silenzio respiri – che rumore flebile! – Si alza la marea? Si alza – cosa posso dirti? – stai qui, non andare – Non andare! Vicino, vicino, qui con me – Vestiti aria acqua -. E che cosa disse lei? Nulla, è questo lo sconvolgente! Uno dentro l’altra, due mari che si fondono e si scambiano- che meraviglia – due sensi uniti – solo respiri – non passione solo amore, nient’altro – il silenzio, il silenzio – respiri acqua uno dentro l’altra e poi, poi – poi finisce tutto. Silenzio, sguardi – e il mare? – gli sguardi, il mare finalmente placato – aria rumore niente – solo sguardi e silenzio.
Commiato da te
Non ricordi le innumerevoli sere
Negli anni trascorsi da poco ma lontani
Quando la luna rifletteva
Sullo specchio d’acqua
E noi guardavamo seduti
Sulla sabbia bagnata.
Non ricordi quando ai piedi
Del castello della tua città
ci incontrammo la prima volta
e molte volte seguenti t’aspettai.
Tu non ricordi i giorni
Sotto la pineta del mare,
Noi due e altri seicentocinquanta,
sotto il sole.
Tu non ricordi, la memoria mi manca.
Tengo avvenimenti,
non il sapore di essi.
Ormai tu sei lontano e io cresciuta,
lontana.