Buonanotte

Quello che i tuoi occhi non vedono
è come ho rincorso le parole,
assassine,
intrise di tremori e terra,
le catturavo per scrutarle
ed ogni volta poi,
rassegnata,
rigettarle in mare.
Non vi è sospiro o discorso
che la mia mente non abbia inseguito,
solo per ritrovarmi
di fronte ai tuoi occhi,
così, con un sorriso spezzato,
smarrisco quelle ingenue scuse,
rea confessa
di uno sconosciuto sbaglio.


ALBERI

Che volto ha il dolore?
E’ uno spazio
Bianco e nervoso
Impaziente nel sole
E nel vento
Con un sussurro lontano
Di risate e collane,
Mentre un sassolino rotola
E rotola…
Posso legarti un filo rosso?
E la pioggia inconsistente lava le parole
Le mani
Come le labbra di cioccolata
E scrive un grazie incomprensibile
Quanto infinito.


Domani

E quindi mi stai invitando a ballare… chiudo gli occhi, per stamparmi bene questo momento in testa. Magari il locale farà schifo, forse il deejay avrà idee musicali malsane, ma comunque, sopra ogni cosa, rimane il fatto che TU hai chiesto a ME di andare a ballare. E io sono vestita come sono, niente di spettacolare, niente trucco perfetto, capelli anarchici… continuerai a guardarmi così anche in pista, tra tante ragazze magre e bellissime? Arriviamo e la musica è passabile, ritmi carini, ma ciò che importa è come mi stringi. Sei delicato, la tua mano scivola sul mio fianco e sei così vicino, sei… sei tu. Mentre balliamo una sensazione mi assale, una sensazione di perfezione, quella brutta, bruttissima perfezione, che si scioglie amara in bocca, perché senti che è così perfetto… che ti stai svegliando, è domenica mattina e tu non sei affatto andata a ballare ieri sera, e non hai incrociato quei due occhi, per te così magnetici. È domenica mattina, il tuo soffitto è noioso e lo stomaco ti detesta, per questa illusione così reale. Ma è sempre domenica mattina e immagino, immagino di essere ancora lì: ricordo il locale, sempre più affollato, e penso che i piedi ormai mi farebbero male per il troppo ballare. Tu mi prendi la mano e mi accompagni fuori, ha smesso di piovere e il cielo si è scoperto, un po’ come i miei pensieri, e le stelle ci fissano, con un’aria pungente, e la tua mano calda mi stringe… è domenica mattina e io torno da te, nel silenzio di una notte stellata da sogno, perché solo lì mi prendi e mi porti via con te.