La fine in un bacio

Sotto l’arcata delle due vie

Di una metro colma d’anime

In fuga, verso dove no so,

Noi due uniti in un bacio

Senza fine mirammo i nostri occhi

Nel loro più profondo quasi a leggere

Reconditi pensieri ed un grande abbraccio

Divaricò i nostri cammini

E fu il silenzio, il silenzio tra noi.


Mio sole del mattino

Sole che sorgi ogni mattino

ad allumar la terra

che fonde notti

sembrano nascondere

nell’oblio pensante

delle menti.

Non riesco a mirarti

E pur t’aspetto con ansia.

Non riesco a conoscerti

e pur ti cerco:

dimmi chi sei.


STUPORE

IL MIO PRIMO INCONTRO

 

L’attesa

 

Mi avvicino a te piano piano,

trepida nell’attesa

di incontrarmi con Te…

Tante cose m’han detto di questo giorno

che aspetto da tanto…

D’intorno aleggia la festa…

si parla di pranzi e di doni…

poco poco si parla di Te…

E Tu sei lì che m’aspetti…

 

La preparazione

 

Lo so, già hai parlato al mio cuore

col tuo linguaggio d’Amore

per mezzo di semplice gente

catechisti e persone a me care…

fedeli strumenti di Te…

 

Chiara domanda

 

Tutto il male che corre nel mondo…

E Tu sei qui, giunto per me…

guerre, odii e disastri diffusi…

E Tu sei qui, venuto per me…

sofferenze di grandi e bimbi innocenti…

E Tu sei qui, proprio per me…

dissapori, litigi e lamenti…

Tu sei qui che parli con me!!!!!!!!!!!!!!!!

ed io mi domando perché…

 

Gesù risponde

 

“Chiara, mia dolce e furbetta bambina,

c’è qualcuno al mondo d’uguale

a te nel mondo reale?

Chiara, virgulto che t’apri alla vita,

dono grande d’un duplice amore,

sei prezioso, sei parte di me…

Per Te son venuto dal Cielo,

per Te sono morto e risorto…

per Te mi dono per sempre

nell’Ostia che porti con te…”

 

(Chiara) Davvero?!?!?

(Gesù) Si, Chiara, è così.


Il lungo giorno

Natura e leggi

allungano tua vita

lasciando meno spazio

al buio della notte

or cupa pei pensieri

ora lucente pei tuoi sogni

ch’allumano il nascer tuo

mio delizioso giorno.


Il giorno

Mentre il sole volge
sempre più rapido
qui ad occidente
altrove verso oriente
fa festa il giorno
che mai vede tramonto.

 

Guido Giannini

20 agosto 2014


IL TRAMONTO DELLA SERA

S’inoltra la sera

recando con se timori sofferti

con se ferite sì aperte

con se momenti diversi

d’altalenanti emozioni;

le luci nelle case

, quelle della strada

le fanno contrasto….

ce n’è una, laggiù

all’orizzonte

che l’aspetta

inesorabile

per allontanarla

sei tu mio sole.

 

Guido Giannini


Voja de fa gnente

Appena t’arzi:

“amo mo te s’è fatto giorno?”

tu ja risponni:

amo me ne vo a letto

c’arivedemo dopo;

cori ch’er tempo passa

e devi anna a lavorà…


Tornà bambino

Me ricordo che da bambino
volevo cresce ar volo,
annà in giro in motorino
e decidere da solo.

Me pensavo che a esse grandi
fosse tutta ‘na ficata,
nun dové pià comandi
e poté vive alla giornata.

Me pensavo che da grande,
co’n lavoro indipennente,
potessi spende e spande
senza dové pensà a niente.

Me pensavo che la scòla
fosse come ‘na galera
e quanno s’esce poi se vola,
quella n’era ‘a vita vera.

Non credevo a quella gente
che diceva sconsolata:
“Vivi mo da adolescente,
che poi er resto è n’inculata!”

Me dicevano: “Vedrai!
‘Sti tre mesi de vacanza,
cor lavoro, ‘n ce l’avrai mai.
Ariempi mo la panza!”

Mo è passato quer momento,
er momento der cretino.
D’esse grande m’accontento,
ma vorèi tornà bambino.


NON RIESCO A POETARE

Oggi sento il silenzio dell’anima.
Non pensieri, niente emozioni,
solo il riflesso di preoccupazioni
che dilaniano la mente,
esiggono raziocinio
a dipanare matasse contorte,
aggrovigliate, che il cuore
non può sciogliere.
Cerco di mettere
ogni tassello al suo posto,
come in un puzzle, ma…
ma qualcosa non va…
non trova la sua giusta
collocazione, non va,
perchè? perché mi dico
anzi lo grido: sono fors’io
divenuto ormai spigoloso
da non entrare in sede
od è la sede stessa
che non m’accoglie?
Arduo problema…..
e mi rifugio nel mio angoletto
preferito per dar libero
sgfogo ai sentimenti, ma niente,
niente. Stasera caro mio
non riesco a poetare.