COME SABBIA
Come sabbia…
continui a scivolarmi via tra le dita.
Provo ad imprigionarti invano
nella mia gabbia di sogni.
Ogni soffio di vento
ti allontana un po’ da me.
Mi vortichi attorno ad ogni tempesta
mi sovrasti
mi avvolgi
mi sei dentro
e subito dopo
non ci sei più.
Imprevedibile…
Pochi granelli sparsi
segnano il tuo passaggio.
Corro all’inseguimento
della tua labile essenza
Ma di nuovo il vento
col suo sadico spirare
mi fa perdere le tracce di te.
Provo a fermare il momento
per riuscire a prenderti
Mi illudo di averti rinchiuso
nella mia mano
Amata farfalla dalle ali intarpabili.
Nella mano,
solo granelli..
Nella bocca,
l’amaro sapore
di un’eterna sconfitta.
Come sabbia…
Sei infinito.
Rimango stesa su di te
Giocherello coi granelli
Ma tu
continui a scivolarmi via tra le dita.
Frammenti
Gocce di pioggia cadono
dalle nubi accumulate negli occhi stanchi
Non son lacrime
ma ricordi di un lontano passato
fatto di semplici passanti.
Lacrime,
che il gelo del tempo ha cristallizzato nel cuore
Ghiaccio,
che si scioglie al bruciante tocco del dolore
Acqua,
che si infrange sulle ceneri di una vita passata.
Un amore perduto…
l’eco lontano di una voce amata.
Cenere,
spazzata via dal vento
La tormenta,
spazza via il tormento.
Turbine,
imprigiona i ricordi
imprigiona l’anima
la riconduce agli esordi
Frammenti di una vita felice
si disperdono nell’aria
Aria,
si condensa nell’anima solitaria.
I frammenti,
diventano gocce di pioggia che cadono
dalle nubi accumulate negli occhi stanchi
quei frammenti,
di un lontano passato
fatto di semplici passanti.
Aquiloni nel cielo
Giovane aquilone
senza obblighi, né regole
Tu voli nell’azzurro
del tuo cielo debole
Sorvolando le città
con le loro luci spente
Ti prendi gioco di quella gente
che non conosce libertà
Il tuo percorso incerto
la tua destinazione, l’infinito
Il tuo volteggiare esperto
alle catene sei sfuggito
Prosegui il tuo cammino
sparisci all’orizzonte
Inghiottito dal mattino
sulla tela, non lasci impronte
Frammento colorato
illuminato dalla luna
Prova invidia quella duna
ancorata al suolo odiato
E mentre sei in volo
alata meraviglia
Se ti senti solo
slegato d’ogni briglia
Unisciti allo stormo
d’uccelli d’ogni dove
Assapora quell’ebrezza
che ogni vita smuove
E quando sarai stanco
del tuo pellegrinare
Potrai fendere il cielo
come una nave, il mare
Cullato dalla brezza
assaporerai gli ultimi istanti
Di assoluta leggerezza
tra le nuvole cangianti
Giunto al termine del percorso
al tramonto, coi suoi colori
Senza rimpianto, senza rimorso
senza più sogni da esaudire…
Ti poserai sui fiori
per poi, dolcemente, Morire.