L’ansia
la frenesia
la passione
e l’amore
ho messo in fila
parole
parole
e sogni
sogni
e tormenti
non ho tenuto
per me
che il dolore
e a te
mio lettore
ho dato
la vita.


L’oblio è il padrone del mondo
sotto un velo ghiacciato
di vetro e merletti
i tuoi occhi scompaiono
in una lontananza siderale
fra Albert e Leonardo
dietro un cumulo di corrotte celebrazioni.
L’oblio
spezza
la resistenza
dell’anima
e dell’intelletto
logora
la ragione
corrompe
le labbra
prima
turgide
poi
emaciate
dal sorriso
anoressico
di un amore
per
la
vita
che
si
fa
oblio.
L’oblio è la forza primordiale
che riporta alla luce civiltà ignote
teorie provate dimenticate occultate e riprovate
l’oblio è il malefico potere che governa il mondo
e amaro è il naufragare in questo veleno aggressivo del potere che governa illusioni e vita
e morte.


Un grido
basterebbe un grido
per fuggire in un bosco impenetrabile
per spaventare fantasmi e fameliche realtà
per dimenticare un paese tradito e che ha tradito
per diradare nodi odii destini

ma non ho più voce
né ci sono orecchi capaci
di udire e ascoltare
un mare in perenne tempesta
sommerge a tratti
cuori e respiri

la calma arriva sempre
e spesso solo
per seppellire.