Riflessi:

Fu colpa di quella fedifraga illusione che rapì il mio essere.
L’ingannevole speranza di aver acquisito il senno,
l’insidioso obbiettivo di maturare, di migliorare,
relazionandomi con il mondo.
Succhiandone senza sforzo ciò che ispirava il mio riflesso vitale.
Il costante desiderio di responsabilizzare l’animo,
accettando nel contempo il fraudolento riscontro del mio spirito ribelle.
Mossa da nobili intenti,
disinteressate emozioni,
infantili sorrisi.
Incapace di impormi dogmi.
Insaziabile di sapere nel mio domandarmi,
talvolta disperdevo verità senza ripulirmi l’animo.
Antitesi di una vita vissuta tra parentesi appena accennate,
marcate punteggiature e
variopinte digressioni di immensa serenità.
Interrogativi ed impulsi irrazionali,
folli e incoscienti fughe,
Morali e giudiziose azioni,
razionali e responsabili pensieri.
Discordanti aspetti,
che rendono un essere unico nella sua molteplicità.
Tutti riflessi celati dietro ad una sola fisionomia.


Sospesa nel nulla:

Con le mani giunte su quella liana
incatenata all’albero maestro mi sono chiesta più volte cosa fare.
Se seguire quell’alito di vento che mi sfiorava il viso
o rimanere li adagiata nel mio fossetto famigliare.
E indecisa mi aggrovigliavo senza sapere che quel giorno l’avrei seguito.
Avrei lasciato quella terra sotto i miei piedi
ritrovandomi sospesa nel nulla.
E spaventata mi sono arrampicata.
Cercando una via di fuga.
Senza capire che avrei solo dovuto lanciarmi.
Perché altra uscita non c’era.
E mi sono buttata.
Protesa in avanti.
Coinvolgendo tutte le mie forze.
Ed ho trovato la sponda opposta.
Mi ci sono ritrovata catapultata come in un feroce frangente.
Ma ora sono salva.
Integra e per quanto intimorita, desiderosa di riprovare quell’ebrezza.
E in un niente mi ritrovo ancora lì…
Sospesa nel nulla.


Disegno della creazione:”uomo o macchina?”

Non mi bevo più il tuo inganno travestito da consiglio,
non crederò più al tuo buonismo,
fantomatico opportunismo,
leggiadro perbenismo,
egocentrico sadismo.
Urlo acuto, boato doloroso.
Calcinacci,polveri,detriti.
Minor dolore se sarai veloce.
La terra gira intorno al sole.
In un mondo immaginario gli oggetti rispondono ai segnali,
si muovono con il pensiero.
Per abbattere il divario tra uomo e macchina,
a piccoli passi che segnano solo l’inizio.
Gli impulsi elettrici del cervello in meditazione
che filtra i rumori di sottofondo,
che isola le singole voci in un coro.
Rappresentanza di ciò che accade dentro di noi.
Ampliare, rivoluzionare, sperimentare,
instancabilmente.
Dispositivi di controllo celebrale
nati per restituire vita
alle persone bloccate nel proprio corpo.
Senza morale avanza la ricerca,
con bracci meccanici,
elettrodi comunicanti.
Continuo flusso di informazioni.
Trasformare il pensiero in azione.
Ci sarà davvero bisogno di una macchina?
Negazioni, obbiettivi, segnali,
smentite, pratiche e pozioni.
Tutto per scongiurare ciò che è.
Una realtà calda e fredda nel contempo
che sovrasta infine la falsa e amichevole apparenza.
Pillola addolcita.
Disegno della creazione.