La pioggia

Piove, gocce con tanta voglia di cadere sul terreno, per poi aver nostalgia di ritornare in cielo.
Ed io colto impreparato, cercai di trovare rifugio ma fallendo in quest’ultimo.
Mi ritrovai costretto a convivere con essa e con la melodia che offriva, imparai a danzare sotto la pioggia.
Con la consapevolezza che al sole manchi la sua terra e allo stesso momento realizzai che senza la sua “alleata” sarebbe stato un’arma a doppio taglio.
Allorché decisi di esserle amico tendendo le mani al cielo, perché in fondo, dopo la tempesta c’è sempre l’arcobaleno.

 

 

La solitudine

Arrivò con passo felpato,
Nel mezzo del tragitto fui sorpreso.
Era così travolgente che persi la destinazione, un cieco alla ricerca del suo bastone.
E come un’orchidea in un prato di rose nere
Mi sentii libero e speciale senza però la capacità di comunicare con l’esterno.
Scoprendo me stesso, illuminai il cammino
E lì conobbi la solitudine.

 

 

L’amore misterioso

Mi dissero non fidarti dell’amore,
È diabolica, sa cambiare in un lampo l’umore,
È misteriosa e veste i panni di un’aggressore.
Costui non mentii, d’altronde non si trova un alleviatore.
Mi dissero che è una droga per deboli,
E per guarirne ci vorranno secoli, insomma, momenti spiacevoli.
Il mio cuore negava l’ascolto, la ragione però l’aveva accolto;
Un conflitto ormai disinvolto,
Rimase un mistero irrisolto.