Alfredo sull’impalcatura

“Ma guarda un pò questa faccia! Eh si Alfredo anche stamattina sei qui davanti allo specchio in bagno per farti la barba! Fammi guardare la sveglia: sono le sei e dieci, ho tutto il tempo per farmi la barba, una bella doccia e mettermi roba comoda e pulita per salire sull’impalcatura. Prima però mi faccio un buon caffè, ci metto il latte e anche i biscotti! Si, mi preparo una bella scodella di caffelatte, e dopo posso andare a lavorare”. Ci pensi Alfredo, al tuo lavoro? Certo! Io con i miei quarantacinque anni mi sento giovane, in forma, in Ditta ci sto bene, io faccio il mio lavoro, quello che ho voluto imparare da mio zio Ernesto che mi ha fatto assumere e ci campo! La casa ce l’ho, l’ho arredata bene, non è grande, ma a me basta, ho anche preparato il posto per la mia fidanzata! “Alfredo, che dici? La fidanzata non ce l’hai!” Oh! ma chi parla? Il grillo parlante? Si dico a te, che ti illudi? Se la fidanzata non te la cerchi, il posto per chi l’hai preparato? Va bene, ora la fidanzata ancora non c’è, ma sto corteggiando Ignazia e Irene, sono carine tutt’è due, simpatiche, le frequento, le voglio conoscere bene, e pian piano cerco di capire con chi posso stare meglio e chi mi attizza di più, e poi dipende da loro. Io ancora non ho capito se a loro piaccio. Per questo prossimo sabato organizzo una pizzata, e poi una gita, un cinema, le voglio proprio conoscere bene e poi vedo che succede! Eh si perchè io la fidanzata la voglio trovare e me la voglio sposare! “Ok, Alfredo, ora stai fantasticando, torna qui, vai in cucina per il caffè e poi vai a lavoro” “Oh, ancora il grillo parlante?” “Si, piedi per terra e occhi aperti!”. “Va bene, piedi per terra e testa sulle spalle!”Dice a se stesso Alfredo. Eppure il mio lavoro fa proprio per me, facendo bene il manovale, ora mi hanno dato da fare il muratore per costruire quel palazzo enorme in poco tempo, c’era bisogno di molto personale, e così mi hanno chiesto se volevo lavorarci! Certo! Mi hanno aumentato la paga. E perchè no, ho detto subito di si. Così salgo anch’io sull’impalcatura. E mi piace tanto salirci! “Alfredo, ma sei ancora qui che ti guardi allo specchio in bagno?” Si, mi guardo e penso, d’altronde sono un bel ragazzo! Perchè non mi devo guardare? Spiritoso! Ho anche gli occhi verdi e sono bruno, le mie amiche mi dicono che ho possibilità di trovare fidanzata con questi occhi! E ci voglio credere. Proprio ieri, sull’impalcatura guardando giù per strada, peccato che non potevo scendere quando ho visto quella ragazza così carina, biondina con i capelli lunghi a boccoli, così delicata ma decisa mentre camminava con quella sua borsa! A un certo punto ha sollevato lo sguardo in alto e mi ha pure guardato! Mi è sembrato che mi abbia sorriso! E io mi sono sentito in volo! Che bello quel sorriso! Quella ragazza mi è sembrata un angelo! In quel momento avrei voluto che quel mattone che avevo in mano da cementare ti trasformasse in un fiore per poterglielo offrire. L’avrei conquistata, le avrei sorriso e le avrei fatto un leggero inchino, come un cavaliere. Che sogno! Certo, invece quando ho visto da lassù quel ragazzino maleducato che correndo  con il suo zaino ha urtato quella signora che è pure caduta, senza che ricevesse le scuse, certo, quello correva e non si è neppure girato! Eh,  in quel momento, quel mattone glielo avrei lanciato in testa, per farlo fermare ad aiutare la signora a sollevarsi e con tutte le scuse. Da quell’implacatura, ogni mattina vedo proprio tutta la gente che cammina in fretta leggera o pesante per lo stress o i pacchi  e le borse, oppure che passeggia tranquilla chiaccherando con chi le sta vicino, gli altri palazzi, il mare in lontananza e le montagne. E quando guardo in alto? Mi sembra di volare, di toccare il cielo, di essere più vicino alla luce e non mi sento il corpo. Ma ci pensi Alfredo? Che fortuna! da quell’impalcatura sei in mezzo fra terra e cielo, sospeso a metà! eh si, potrei anche illudermi di essere privilegiato. Io faccio bene il mio lavoro e nessuno mi disturba. La mattina prima di iniziare  ci scambiamo le novità con i colleghi, ogni tanto una voce dall’uno all’altro in mattinata, due risate mentre pranziamo, una birra e poi di nuovo su, in alto! Eppure, non lo sapevo  che mi sarebbe piacciuto così questo lavoro, ho accettato anche perchè mi hanno detto che avrei guadagnato di più, anche facendo straordinari perchè c’è fretta di finire. Anche se non so esattamente quanto sarà quel di più. Eh certo quel padrone e riccone, quando gliel’ho chiesto, mi fà: “Quello lo vediamo dopo”. E anche quando gli ho chiesto. “Cioè, dopo quando? Ha sorriso e mi ha detto solo: “Tu lavora, fidati e sarai contento, ti pagheremo bene”. Allora, guardando  i colleghi, ho detto: ” Va bene, fidiamoci, so che sono persone serie. A pensarci, effettivamente ci hanno dato un bell’anticipo, e il saldo sarà lo stesso, io ci credo. Va bene, va bene. Ora mi sono fatto la barba, una bella doccia, asciugato tutto con asciugamano e il phone, ah! Ora si che sto bene, posso andare a vestirmi in camera. Ops! Ma che succede? No! La porta senza la maniglia che ho tolto ieri per aggiustarla! No! e quando prima sono entrato in bagno senza pensarci ho tiraro la porta di me! Cavolo! E adesso? La porta è proprio chiusa e qui in bagno non ho neanche una pinza! Che palle! E ora che faccio? Ma forse Pesca può aiutarmi, mmmh non so se ce la fa! tanto da qui non mi sente nessuno, e il cellulare? Cavolo! L’ho lasciato in cucina, ma poi le chiavi di casa ancora non le ho date a nessuno e a nessuna! Eh si! E qui mi viene anche da ridere! Certo che se avessi almeno la fidanzata, poteva aiutarmi! Macchè neanche lei, e vedi Alfredo sbrigati a trovartela! Ma si chiamo Pesca, vediamo se mi sente e meno male che nei giorni scorsi le ho fatto vedere come si aprono le porte giocando giocando lei si è pure divertita ed è stata brava, ora ci provo e vediamo se si ricorda come si fa. Pesca! Pesca! Vieni da Alfredo! Boh, non si sente niente, mi sa che sta ancora dormendo, prima non l’ho vista in giro per casa. Pesca! Pesca! Vieni, dove sei? Ah, ecco ecco mi sembra di sentire rumore, si è lei! Pesca sei qui, apri la porta, gira la maniglia, sono qui, si si mi sa che ce la fa, dai! Dai gira la maniglia come ti ho insegnato giocando, sono qui dietro. Ecco ecco ci sta provando, brava ha capito cosa fare! si si ancora un pò coraggio. Brava! Brava la mia Pesca! ce l’ha fatta! ecco una bella carezza, si è sforzata poverina, è tutta sudata, E‘ proprio brava la mai cagnetta! E pensare che quando l’ho presa con me sei mesi fa quando sono andato a pesca nel lago era abbandonata, affamata, col pelo tutto nero e tutta scarmigliato, era sfinita dalla fame, poverina! ma si è subito affezionata ed è così affettuosa e ubbidiente. Brava la mia Pesca! E certo come la dovevo chiamare se non Pesca, l’ho trovata che ero a pescare, mi fa sempre compagnia quando vado a pesca e ora è lei che ha pescato me per salvarmi dal bagno! Ora una bella colazione per tutti e due!”