Solitudine

Nient’ altro da dire.

Il mondo si blocca e

tutto passa come le immagini di fronte a te.

Occhi tristi, curiosi, che solo osservano.

Solitudine.

Il cuore batte lentamente.

Puoi sentire il sudore nelle mani,

la tua pelle, quando il sole la brucia,

il tuo respiro, lento e profondo.

Sei un animale,

spaventato, con le gambe infisse nel terreno.

Solitudine.

Giri solo gli occhi e vedi.

Le foglie di un albero che ballano nel vento.

Guardi le diverse tonalità del verde e ti chiedi,

come mai non hai osservato prima questa meraviglia.

Guardi la luce che

tocca al muro creando ombre,

ombre strane.

E segui con lo sguardo le forme degli oggetti

che hanno generato l’ oscurità nella luce.

Lontano, in fondo, la città.

Sola, o piena di vita,

ma per te è sola,ti sembra così.

Vuota, grigia, immobile.

Solitudine.

Sei solo tu, ti senti l’ anima dentro te,

e rimani così, chissà per quanto tempo.


 

La terra dei Dei

Ovunque giro per guardare,

la mia terra mi ferisce.

Nella città natale di Apollo,

là, dove la luce bianca e pura, riscalda le pietre

e quelle sembrano delle gemme preziose,

le persone rimaste sono cieche

e invece della luce vedono solo il buio di questi anni,

oscuri e difficili.

Nella terra di Persefone,

benedetta con colori e odori,

dove la natura ti abbraccia,

come la madre il figlio,

là, oggi girano i soldi nelle mani sporche

per vendere la madre,

distruggere il figlio

e costruire mostri di cemento.

Là, dove univano le mani i fedeli,

prima di entrare nel tempio sacro,

è rimasta solo terra, deserta.

I Dei ci hanno abbandonato

e i protettori sono diventati dei leoni

e noi,

la preda.

Dobbiamo sempre correre

e se ci stancheremo,

sarà la fine.

Ma se la preda diventa il leone,

non sarà salvato?


 

Un anno dopo

Puoi rimanere da solo con te stesso al silenzio?

Puoi buttare via la tv e tutti i tuoi bisogni inutili?

Puoi lasciare le scuse che non esiste la strada

e cercare di crearla da solo?

Lei,tra i pochi,

lasciando il lavoro sicuro, la città, i tacchi,

la famiglia che la accusava per immaturità,

è tornata a vivere con qualità,

in un piccolo paesino, dipingendo.

Si chiamava Sofia e

sapeva che la rivoluzione che aspetti,

che desideri e descrivi con parole vere,

questa rivoluzione è già cominciata.

Non alle proteste in capitale,

con i feriti e la polizia, ma lontano….

I paesini che tu non vedi cambiano il mondo.

Cooperazione, scambio, convivenza.

I bambini imparano che la rivoluzione è

l’ arte, la creatività, la terra, un pensiero innovativo,

fuori dal sistema per cambiare il mondo.

La collaborazione è la non esistenza del ego,

l ‘ amore senza aspettare,

i sacrifici per qualcosa di più alto.

Nessuno ti prenderà dalla mano per farti imparare a camminare,

non sarà facile.

La strada la trovi da solo e

questa sarà la parte più bella al tuo percorso di vita.

Si chiamava Sofia…