Poesie
LIBERA
Parole spente,
stridore di sogni infranti,
l’urlo atterrito dell’anima.
Eppure il mondo è cieco, il mondo è sordo.
Esisti ma non vivi, per loro non sei reale, e nemmeno per te.
Ti domandi perchè sei qui, che senso abbia la tua esistenza.
L’oblio allunga le sue braccia per afferrarti per afferrarti e tu lo lasci fare, perchè è molto meglio il nulla all’inferno dell’esistenza.
Ma nemmeno il Vuoto ti vuole,
le tenebre ti rigettano, sei più oscura di loro.
Reietta vaghi raminga in questa realtà a te estranea,
come un automa metti un piede davanti all’altro in maniera meccanica.
La vita ti ha annientata ormai, solo vaghi ricordi di emozioni negative rimangono: rabbia,odio,paura,delusione,solitudine…
non c’è più nient’altro.
Il sole si è spento, la fortuna ti ha abbandonata.
L’oscurità ti divora da dentro pezzo dopo pezzo, e tu non sai come fermarla.
Ma forse è perchè non vuoi.
Così, senza più alcuna resistenza, allunghi il piede oltre il vuoto e ti lasci andare.
Libera, finalmente.
LA CADUTA
Danza insieme a me in questo giro tondo che ci porta a sbattere continuamente contro le pareti della nostra prigione dorata.
Sali e scendi, alzati e coricati, al ritmo con cui sorge il sole.
Saltella da un piede all’altro amalgamandoti in questa finta esistenza inscatolata e confezionata per te, già prima che nascessi.
Sorridi quando ti viene richiesto e piangi quando è necessario, ma non mostrare mai le tue debolezze.
Chiudi gli occhi e tienimi per mano mentre scendiamo in questa eterna caduta chiamata vita.
L’AMORE INATTESO
Arriva in silenzio al calar della sera,
può essere atteso o solo sperato.
Sfiora l’umano essere con la mano del vento,
si inerpica in noi, aprendo le porte della mente.
Lenisce le abrasioni dell’animo piagato,
di luce rifulge e ne é irradiato.
L’amore inatteso fa battere il cuore,
costruisce i percorsi e ne traccia i sentieri.
Trae forza dall’umana esistenza
e da essa viene spesso respinto.
Ma come il suono, rimbalza e ritorna,
un’eco distante che sente chi lo ascolta.
Un’ode di estasi ed emozioni eterne,
che rende l’esistenza un percorso lastricato di “noi”.