Respiro avventura al chiaror della luna

Respiro piano,
e senza far rumore veloce salgo le scale,
assi tarlate da tempo impietoso traballano
sotto i miei piedi piccoli e magri,
mentre una mano sorregge la lunga camicia bianca
orlata sulla balza e puntinata da minuscoli bottoni perlati,
sul capo nastro di raso a tener i lunghi capelli
biondi e fini, ribelli e lucenti al chiaror
d’una luna grande estiva che da dietro
un pino di pigne adorno,
mi guarda curiosa e sorniona.

Rumori dal granaio mi fan sobbalzare
dipingendo di rosso fragola le mie guance rosate,
sulla mia pelle bianca come raffinata porcellana
ombre e luce di luna ingannevole si intrecciano,
disegnando origami impreziositi da fili dorati
cha a onde escono da trama di fresco lino.

Ecco un gatto nero scivolar velocemente,
puntarmi vuole i suoi lucenti occhi come dispetto pauroso,
con passi sinuosi lo vedi scomparir
dietro il mobile dall’anta a ribalta aperta e rotta è finito,
dove mele profumate occhieggiano
per esser mangiate anche nelle ore più strane.

Grandi ali di tignosa civetta volteggiar vedo
sopra i tetti delle case, alcuni stretti,
scavati da pioggia e vento stan a riparar mura di sassi
a tratti macchiati da olivastro muschio odoroso,
bagnato da umida ombra chiara di giorno
e scura nella notte tenebrosa.

Leggera come piuma, volteggiando la veste,
arrivo alla porta dai cardini a giglio, e l’apro,
sosto un poco sull’uscio a mirar la luce lunare
dal tetto filtrare e la stanza imbiancare,
mi getto sul letto esausta,
avventura nella notte scura
rischiarata dalla luna è fatta,
chiudo gli occhi, il respiro si fa lieve,
e ora l’anima mia vuole
esser cullata da dolci note di allegri sogni nella chiara notte.


Incalza l’autunno

Sciami di foglie, uccelli e polveri
s’infrangono nel vento
lo dipingono di grigioverdastro
illuminato da spire solari deboli
nello snodarsi tra le maglie umide
di questo autunno che crea subbuglio
nella stordita natura dall’estate
che abbraccia, coccola e fa addormentare.
L’estate abdica, febbrile e agitato
l’autunno incalza: è bimbo che cerca impavido via di fuga.


Sguardo a mare

Triste …..,
scivola il mio pensiero
di nulla vestito
su pietre lustrate dal vento
e dalla salsedine,
bucate dai passi
ingentilite da vasi fiorati
e da bancarelle imbellettate e incipriate,
caramelle e cioccolate
ad aglio mescolate
muovono dolci ricordi lontani,
…mi sento strattonare
un corridoio di vento
ruota tra pareti di case
a picco su piatto di mare blu
volteggio leggera lo sguardo
e trattengo il fiato…
la vista racchiusa da cornice
dalle mani del tempo lavorata
è perla incastonata.