Io sono AISHA, Anima Libera.

 

LIBERA

In questa gelida notte

ho solo una coperta leggera

di seta

 

Scrivo pensieri malinconici

per alleviare il mio tormento:

 

Ho costruito sottovoce

il mio mondo

e nello stupore di sentirmi viva

custodisco ogni tassello della mia felicità

come una ladra

 

Stanotte voglio sognare

di poter vivere alla luce del sole.

Durante la mia infanzia i miei amici volevano un gelato io invece ambivo alla libertà.

È semplice vivere quando si ha tutto, ma quando ti manca qualcosa esisti soltanto.

Mi ricordo che niente era facile fin dall’inizio, mio padre rappresentava un ostacolo verso la felicità che io ero incapace di scavalcare, avrei voluto essere un abile destriero.

Assaporavo la libertà a piccoli morsi, quando correvo in cortile, quando vedevo serie tv e mi immedesimavo quelle ragazzine con il fidanzatino e lo smartphone, ma soprattutto quando cantavo.

Approfittavo di ogni saggio scolastico dall’asilo alle superiori per dominare quel piccolo palco con la mia voce che ogni anno si faceva più intensa, era difficile limitarsi a cantare sotto la doccia tra la passione che mi prendeva in ostaggio e il timbro che si faceva sempre più profondo.

Mia mamma nonostante rispettasse sempre i voleri di mio padre decise di iscrivermi alla scuola di canto vicino casa, i miei insegnanti di musica ad ogni ricevimento le dicevano da anni che avevo del talento e lei alla fine cedette alla mia natura, alla mia indole canora e io ero così felice che avrei scavalcato finalmente l’ostacolo chiamato “padre” anche a costo di dover iniziare a dire le menzogne, piccole bugie per vivere.

Mio padre, come avrete capito, ha una mentalità molto chiusa, è musulmano e nonostante ha vissuto molti anni in Italia la sua “fede” lo ha sempre influenzato in modo sbagliato; per lui il fatto che sua figlia femmina canti é di troppo poiché sarebbe soggetta a sguardi di molti uomini una volta sul palco.

L’ingiustizia è che alla mia età lui faceva il cantante.

Limitava così il mio ego, la mia anima, come si rinchiude un messaggio in una bottiglia di vetro e poi la si getta in mare… Ho un mondo dentro di me da tirare fuori e ad aiutarmi a fare ciò è stato il coraggio di rischiare, la bellezza della vita proibita, l’amore.

A 19 anni ho tatuato la scritta “Be free” sull’avambraccio.

Ho reso indelebile sulla mia pelle la frase che racchiude chi sono, un tatuaggio da ammirare ogni giorno e da nascondere però agli occhi di mio padre con chili di fondotinta e magliette a manica lunga.

Questa sono io, Aisha, una ragazza che vive di adrenalina, non rinuncia a vivere come gli altri,anzi, vuole farlo anche di più buttandosi a capofitto sui propri desideri… Conoscendo però i corrispettivi rischi sulla pelle.

Sprizzi di ansia amalgamati a sprizzi di vitalità.


Innocenti bugie per vivere

 

-“Cosa succede quando le bugie sono come l’unica coperta che avete in una notte gelida?”

-“Si dicono, se non vuoi morire dentro… Si afferrano come la coperta, se non vuoi congelare…e a quel punto si amano”. >>

 

Alle superiori, tra libri e appunti di italiano sono rimasta folgorata dalle parole di un autore in particolare… Machiavelli.

Nella mia vita, dove le bugie sono pane quotidiano, la trasparenza con i miei genitori è soltanto un miraggio.

In un giorno come tanti, nell’ora di letteratura, tra i mille pensieri che mi occupavano la mente, una sua frase è divenuta il mio motto: “Il fine giustifica i mezzi”.

Fin da bambini ci raccontano la storia di Pinocchio, del naso che diventa lungo se raccontiamo frottole… E questo timore ce lo portiamo dentro per tutta l’infanzia fin quando non cresciamo e scopriamo che la vita è ben diversa dalle fiabe e che a quest’ora il mondo dovrebbe essere inondato da burattini di legno con il naso enorme.

Soprattutto io.

Ho iniziato presto con le menzogne, me lo ricordo bene, sono state il mio riparo, il mezzo che mi ha permesso di vivere la mia adolescenza in segreto.

Credo che se c’è un fine per cui vale la pena sporcarsi la faccia sia proprio quello di vivere, poter amare liberamente, poter assaporare la propria gioventù senza proibizioni.

Perché la giovinezza è lo stadio più bello della vita e io non ho mai accettato che qualcuno la rendesse una stazione di passaggio da percorrere così velocemente da diventare impercettibile.

Le mie bugie sono bianche, candide, buone.

Non ho amanti, non faccio la squillo, non sono una pusher e non commetto crimini… Ma bensì commetto un delitto per mio padre, ovvero, vivo di nascosto la vita che desidero.

Sono anni che mi sveglio al mattino con una voragine nel petto pensando a cosa raccontare oggi ai miei genitori per poter uscire fuori con le amiche o con il fidanzato di cui non sanno e non devono sapere l’esistenza dato che non rispetta i canoni di mio padre, chiari e coincisi, sul fatto che deve essere musulmano e preferibilmente egiziano.

La verità è che a me mi hanno salvata, hanno reso possibile sogni come quello di cantare, vivere una storia d’amore, andare in discoteca per la prima volta, dormire fuori la sera per i pigiama party… Insomma sono state mie amiche, le bugie.


Suspense

 

Temi il tempo

niente può arrestarlo

indolente con noi,

uomini erranti,

esso non ha freni.

 

Rammenti il fiore degli anni?

Ove stimavi infinite possibilità

Ove rinviavi all’indomani

carezze e sogni,

Ove tu eri ipovedente alla pendola

 

Adesso tu

odi il mutamento interiore

il rumore delle campane

ti rende più longevo

le lancette sono lame

che mirano dritte

alla tua anima immortale

finché spoglia indugia.