MALVAGITA’

Il piacere perverso della malvagità,
l’indifferenza al dolore delle vittime;
gusto sadico della cattiveria,violenza dell’imbecillità.
Gemiti strazianti di dolore,soffrire terribilmente
agonizzando, nello strazio della tortura.
Misfatto angoscioso,vilipendio delle creature
mortalmente offese,con spregio schernite,
martoriate,vilmente oltraggiate.
Non lagnatevi quando al guado vi aspetteranno i guai
e sarete immersi nelle disgrazie…
“ogni uno ha quello che si merita”!
Cosa ne avete fatto
delle povere creature che avete incontrato,
complici degli abbandoni,sevizie e morte.
Se io fossi il padre cancellerei subito dai figli del creato,
la sofferenza, le paure,la morte;
anzi non le avrei mai inventate,per un atto dovuto
alla generosità della misericordia,
non avrei mai create tutte le creature del dolore.
Quanto e per quando ancora si deve soffrire e morire?
Per sottile inganno,per debolezza,per crudeltà,
ci stiamo macchiando di sangue innocente.

Leopold Persidi Roma 15-05-2006


ANNARELLA

Ti sia lieve il peso della terra che ti ricopre
nel tuo sonno eterno.
Il fato non ti fu benigno, la fortuna un’ingrata.
Abbandonata da mani scellerate,
investita da sconosciuti,
raccolta con amore da mani pietose.
Giovanissima, dolce, delicata creatura,
avrai sempre un posto nel mio cuore.
L’ultima volta che ti ho vista in vita,
dai tuoi occhi tristi capii,
che qualcosa ti stava accadendo.
Ti ho cercata, ti ho trovata,
eri di un bianco candido senza vita,
un brutto presentimento è diventato realtà.
Un tremore m’invade,
uno sgomento, una fitta al cuore,
perché provato da tante, simili pene.
Ti ho sepolta accanto ai tuoi piccoli a-mici.
Sulla tua tomba, presto crescerà l’erba pietosa
che coprirà tutti i tuoi segreti.

Leopold Persidi Roma 11-01-2004


SEMPRE PIU’ SOLO

Ritrovarsi solo, lacero e sporco,
esser tacciato come pazzo
immerso nella fame, nel bisogno terminale
privo ormai di dignità e il diritto al rispetto,
perché a torto, considerato un folle da incatenare…
Qui si consuma l’astio dell’invidia, dell’avidità “dei prossimi”
che infieriscono con violenza su chi è rimasto spoglio
non per ingenuità, ma per scelta.
Si fa avanti il disprezzo, l’ironia, la meschinità, la malvagità
la mal celata falsità di quelli che tu credevi tuoi amici
e la vendetta degli ignobili rancorosi,
figli malanimi, del livore e dell’astio.
Ricco di povertà trangugio gli avanzi che mi porgono
e lo faccio con gioia, anche se accompagnati
dal disprezzo e dalla superbia stizzosa;
cosi facendo vinco tutte le resistenze,
anche quelle che vengono da me.
Tutti i giorni vengono a trovarmi la fame,
il freddo, le violenze, le paure,
ed è più frequente la visita della sorella morte.
Non faccio altro che raccogliere le spoglie dei miei piccoli amici.
Attraverso i secoli ho guadato un fiume di sangue,
ho visto lo sterminio totale, la peste-micidiale
che tutti annullava, non segni di vita per seppellire i morti.
Nel frattempo nel negativo estremo, io vivo
e raccolgo le spoglie dei miei piccoli amici
e depongo il mio cuore accanto a loro
che dormono lungo il fiume.

Leopold Persidi Roma 26-04-2006