Stanza

Ho fatto i buchi nelle pareti.
Entrava il sole, qualche formica
e tanti segreti.
Un giorno pioveva dentro,
germogliava la mia anima.
Lei ha trovato le tue parole
nella carne di quella casa.
Eravamo già inquilini
di una sconosciuta stagione.

 

 

 

Cadere

Cadono le mura delle città,
il cielo nella tazza di latte.
Una casa dentro altra casa.
Cadono gli innocenti
della storia cucita male.
Un popolo si sveglia in un altro popolo.
La croce si sgretola nelle leggi
di un Sinai dimenticato.
Tutti cadono nei tutti.
L’uomo nuovo non ha memoria, né gesti.
Aspetta nella sua amnesia un’altra storia.

 

 

 

Sottile

Lei stava in mezzo alle lenzuola pallide.
Portava un abito cucito male
e nelle tasche i suoi cento anni.
Non dormiva mai.
Aspettava un Dio lasciato in campagna.
“Mi porterà i calzini di lana” diceva lei.
Sul comodino, tra le particelle di polvere,
le preghiere e tutta l’attesa ricamata a mano.