“ E se pur non voglio che tu sia memoria”

Nonostante ella celasse il dolore
già da più notti tristi e infauste,
da più giorni bigi e bui,
il respiro le era fatale.
Turbato dal dolore
era lo sguardo,
pacato e pesante
il gesto appare.
Devastato era il corpo
da quel male
dove non si ha scampo ne ritorno.
Lucida e sapiente sapeva
tutto ciò che c’era da sapere.
E Dio con ella era lì…. a pregare.
Volea, ella, solo respirare… l’aria del mare
ed essere serenamente libera di andare…
felice dell’ esser stata,
accompagnata e accolta,
dai suo più grande amori
e per quanto fosse addolorato il mare…
tace e si inchina al suo volere.
E se pur non voglio
che tu sia memoria… o madre mia,
a te porgo il mio cuore
e l’eco delle grida
che inquieta il mare…
sazio e colmo da ogni lacrima
versata da chi realmente

ti ha conosciuta e amata. Lina Maglione (dedicata a mamma Maglione Fausta)


“Il dolore di Pustarza”

Ed ella sotterrò
la dignità di questa terra
dal sol baciata, fiera, rigogliosa,
percossa ora
da quell’essere invadente
che la trafisse il cuore,
ogni sentimento ogni valore.
E la miseria venne.
Piansero gli occhi.
Il dolore crebbe.
Triste fu il cammino,
sterile la via,
di questa terra mia
che morendo non trovò
mai più l’animo suo

(dedicata al bellissimo paese Savignano Irpino dove hanno costruito una discarica deturpandone la bellezza).


“Benedetta”

Diserta, piccola mia,
da quel tramestio di venti,
oziosi, lussuriosi,
invidiosi, avari indifferenti.
Sciocca vanità,
non ti compiacere
per la smania di volere.
Immergiti nella semplicità
dello scorrere.
Volgi lo sguardo
dove l’aria è pura.
Contorni di luce ti accarezzano
e si lasciano scoprire lenti.
Tenui colori di vita
sfiorano pensieri.
Apprezza, la lealtà del nuovo giorno.
Vivi per essere ciò che veramente sei,
sii prudente, accorta, scaltra saggia
Ama ciò che fai… diventerai.
Un giorno, amor mio
unica ragione di vita
nelle tue preghiere mi ricorderai,
mi ringrazierai.
(Dedicata a mia figlia) L.M


 “Neve”

Calda, leggiadra, pungente,
come brezza leggera
giocondi fiocchi di neve
scendono lenti.
Intenti a imbiancare contrade, sentieri,
tetti, lampioni, balconi, smussati e pendenti.
Sfarzosi, zelanti, insistenti
la neve si effonde silente
sulla mezza collina a ponente.
Scompare, poi appare bizzarra, bonaria,
aleggia, volteggia or cade più lenta
distratta, svariata.
Poi si posa pacata sul ponte,
sulle nevose sponde
in una melodia di onde, tutto imbianca.
Si cela, si cheta,, or torna decisa,
a placare i toni assordanti
ad assopire gli odi, gli sdegni,
a concepire i tempi a battezzare i luoghi,
a benedire dolci e teneri amanti.
E… nei lunghi silenzi,
all’imbrunire tra sospiri e lamenti
tornano i sensi su quel manto assopito,
la neve finalmente sbadiglia
quieta si sveglia e bisbiglia
su quella mezza collina a ponente
distesa infinita e possente,
ancora una volta il mio cuore
affascinato e pulsante
tra i fiocchi s’impiglia dolcemente.

Maglione Lina


“Roma innevata”

Riposanti fiocchi di neve,
si rincorrono come bimbi gioiosi
si intrecciano come amanti impetuosi,
fra baci giocondi
affiorano lenti nel bianco splendore.
Scorre lento il gladiator
pacato tranquillo cela stupore.
I passeri si scaldano in festa
nella piccola cruccia imbiancata di gelo
tra i colori soffusi del faro..
Lusingati gli estesi colli
da un drappo di neve al mite imbrunire.
I ponti si veston di neve
infarinati di bianco i castelli
Anita sul suo cavallo innevato
urla l’inno al cielo cereo e stellato.
Maestoso secolare, potente il Colosseo
accoglie compiaciuto e silente
la coltre di neve sul proprio ventre.
S’impiglia il cuore a tanta bellezza
or dormo tranquilla nel manto candore
Arrivederci Roma, città secolare,
città misteriosa, fiera, orgogliosa.
ancora più bella, più eterna, austera.
Arrivederci Roma, Dea dell’amore

M.L (10/02/2012)