Disarmonia

Note si rincorrono,
con grazia si alternano
cingono luce e penombra
raggiungono le stelle.
Il suono plasma la materia
permea l’etere,
il tonfo dell’anima
recide il filo di perle.


Amore

Ti ho visto
fra bianche e gelide pareti,
dietro sbarre di cuori inariditi.
Ti ho rincorso
instancabilmente ti ho accarezzato,
per lunghe notti sogni ti hanno cullato,
in tuo nome
occhi insinuanti mi hanno catturato
mani frementi mi hanno blandito.
Nel tuo silenzio l’alba non ha più seguito la notte.


Solitudine

Si sofferma la mano sul volto
indugiano tremanti le dita
afferrano, imbrigliano.
Fatuo quel fuoco
il pensiero già elude
fugge
altri incontri attendono
altre mani fremono.