Poesie
Ultimi pensieri di uno spartano
Perdonami padre.
Sento la lancia che trapassa le ossa
Mentre cado nella fossa e se così fosse
Vorrei che tu sapessi che mi spiace.
Ho combattuto ma battuto son stato abbattuto.
Ed io non potrò vedere il sorriso di mamma.
E piango mentre penso che dovrei esser
Sul campo a sentir battere il ferro ma
Freddo sento l’eco ed il rimbombo
Lontano di un rombo, come un bubbolio
Che mi smembra le budella mentre
Chiudo le membra.
Ed io non potrò vedere il sorriso di mamma.
Tutto fu fugace.
Fuochi, fumi, funesta fucina fu.
Tutto fu.
Ma abbracciami mentre mi sbraccio per
Non sentire il saporaccio del sangue ed il
Compagno che langue e lingue straniere
Che ridono mattiniere.
Accoglimi stamani quando verrò.
La testa mi cade e ripenso alle strade
Per giungere all’Ade di cui ho sentito
Parlare ed adesso sto qui ad aspettare.
Ed intanto penso a mamma.
Mi punirai per averla tradita e lasciata
Sguarnita in mano nemica?
Mi punirai per non essere l’eroe
Rampante e ruggente che reclamavi or tu?
Invoco il tuo perdono ed accetta il mio
Dono che prono consegno davanti ai tuoi
Piedi ed invoco sul loco quel tuo poco di
Amore di cui ho timore.
Poiché ho peccato.
Ma ho visto quel candido viso che con
Un semplice riso mi ha detto: “uccidimi!”.
Ma io non ho potuto!
Mi sentivo in errore poiché con orrore
Avrei dovuto tranciar le sue ore!
Pensavo alla sua mamma.
A Olimpia
Ssh! Ssh!
Che sento
I suoi silenti sorrisi.
Ritorno dal Tartaro
Camminerai nelle ombre
E non vedrai alcuna luce.
Cadrai, ma non ci sarà nessuna mano a rialzarti.
Dimenticherai chi sei.
Dimenticherai di essere.
Ma quando vedrai il Sole sorgere alla fine della strada
Giurerai mai di non essere mai stato?
No, e tornerai ad essere.