Poesie
Nella Notte
Ho sognato.
Le tue gambe,
come il piacere d’una mano lavoratrice
toccata dalla seta,
sfiorano le mie.
Quasi svanisce la tua pelle.
Non chiedo ne alle mani,
ne agli occhi,
altro movimento.
Delicata come il cristallo,
bella come gli infiniti colori
della trasparente pietra trafitta dal sole.
Passano così i momenti,
sabbia amara tra le dita.
La vetrina dei ricordi
Come i ricordi, le stelle.
Diamanti che non si infrangono nel cielo remoto,
scuro e freddo.
Semplicemente,
svaniscono, nel nulla,
lasciando che quella loro luce
tocchi ancora il tetto del cielo.
Come i ricordi
che brillano ancora nella memoria,
sono le stelle morte
che lasciano la loro luce
viaggiare per l’universo.
La fuori, uno dopo l’altro,
muoiono i momenti;
ma eterni sono
nel calore materno del ricordo.
Sulla Sabbia
Ricordo ancora il tuo corpo
umido dopo la doccia,
quando ti mettevi sdraiata sul letto,
con l’accappatoio bianco.
Ricordo che scostavo il panno piano con un dito,
e mettevo la mia mano
sulla pelle ancora imperlata d’acqua.
Sembrava di toccare la sabbia del mare,
tanto liscia e sottile quand’è asciutta,
quanto ruvida quand’è bagnata.
Ricordo che giocavo con la sabbia della tua pelle,
come su una spiaggia
dove i bambini fanno castelli di sabbia,
e un uomo cammina solo,
per trovar se stesso.