Notte

Notte insonne, da scrivere.

Notte solitaria, da pensare.

Notte passionale, da lussuria.

Notte anche per dormire, per sognare e per volare.


 Amicizia

Abbaiare?

E’ la tua felicità.

Guaire?

E’ la tua sensibilità.

Strusciare?

E’ il tuo affetto.

Accogliermi?

E’ il tuo modo incondizionato,

sì,di sopportarmi.


 Pace…

Se ne vanno in punta di piedi le ultime ombre della notte,

con il primo bagliore di luce; come per incanto tutto prende vita,

nell’aria conturbanti profumi mi accompagnano passo dopo passo

provocando e deliziando l’olfatto.

E’ una mattinata limpida,

il cielo emana una luce speciale che fa brillare la rugiada sul prato,

la stessa luce piove fredda, lattiginosa, fodera ogni sporgenza naturale,

e con tremolante invadenza si fa strada come un faro,per poi lasciare spazio,

alla luminosità più aperta della tarda mattinata.

Gli scarponi,come i risvolti dei pantaloni sono bagnati dalla rugiada e dietro,

nel prato lasciano una scia tangibile del mio passaggio.

Nel bosco,i colori e i profumi si fanno decisamente più intensi e in questo

misterioso e fantomatico ambiente,il tempo sembra fermarsi.

Non ci sono né folletti, né fate,ma un’invisibile e costante presenza di vite.

In lontananza s’intravede sua Maestà Adamello,con ai suoi piedi,

come fossero due guardiani, gli indispensabili Baitone e Miller.

L’aria accarezza un cielo terso e spalmato di nuvole dalle forme più fuggenti e colorate.

Nel frattempo si susseguono i fischi delle marmotte che echeggiano tra i crepacci.

L’ombra virile e lesta di uno stambecco, compare come un miraggio e mi delizia il tempo breve della sorpresa,per poi svanire dietro un inarrivabile costone a filo di strapiombo.

La curiosità è attratta da resti di pietra di una rudimentale cucina militare da campo,

eretta da valorosi e inconsapevoli Alpini,una strana sensazione attanaglia la gola,

ogni frammento parla di assurde atrocità e violenze gratuite e cala il silenzio.

E’ in quel silenzio che la montagna senza vincoli né prezzi ti offre la sua Pace.