Fuga di Bach e bollicine.

 

Concerto di fisarmoniche sopra la cantina stasera!

Queste  bellissime note in fuga di Bach suonate con fisarmoniche, 

note di vita che scorre, scoppiettanti come bollicine di prosecco, 

dormienti, ma non troppo, nella cantina sottostante.

Avranno sentito anche loro l’emozione di queste musica crescente, 

dalle  toccanti vibrazioni, ma dolce  come una notte stellata, 

profumata come una vigna matura al sole di un autunno vendemmiaio.

Ho provato anch’io stasera il fremente desiderio di essere stappata,

di prendere aria, di librarmi nell’etere, di volare sopra queste colline di vigneti,

per essere infine assaggiata da palati esperti.


 

Serata asolana

 

Cala la sera sulle colline, il cielo prima azzurro ora si sta colorando di rosa , il sole morente concede questo spettacolo  della natura, sul finire dell’estate.

Sul sentiero si sentono già gli scricchiolii delle foglie cadute e calpestate dai miei piedi.

Sto tornando a casa, rincuorata da questa camminata nel silenzio del bosco, sento le campane  della chiesa suonare il vespro, seguite dal suono più dolce e familiare dal campanile della rocca.

La mia giornata sta per finire, rientro nella quotidianità della mia casa.

C’è una panchina a fianco del sentiero ghiaioso,  un anziano seduto con la testa tra le mani, in silenzio.

Lo conosco, so del suo recente lutto, doloroso dopo sessant’anni di matrimonio.

Mi siedo vicino, gli stringo la mano, guardo i suoi occhi,  si illuminavano quando guardava la sua Maria.

Ora hanno perso la loro luce ironica e gioiosa. Sotto le palpebre inferiori ci sono due laghi di lacrime.

“Sto qui con te, vecchio mio, parlami di lei , del vostro grande amore, mentre cala la notte sui tetti del nostro paese.”


 

 

Un perfetto Natale

 

Che Natale è stato questo! Una perfetta sinfonia  suonata e cantata in famiglia.

Naturalmente il direttore d’orchestra sono stata io, ho scritto la musica e dato gli strumenti e le partiture.

Al  compagno della mia vita ho dato il posto di primo violino, volevo dargli il basso tuba che ha il suono più

“brontolante” e per questo più gli si addiceva.

Ma è Natale, volendo  essere più buona gli ho dato un violino, era cominciato male questo giorno, diciamo con un suono stridulo, nervoso, agitato come” un trillo del diavolo”.

Al mio primogenito ho dato  la sua amata chitarra, è cresciuto tenendone sempre una tra le mani, spesso addormentandosi aggrappato a lei.

A mia figlia ho assegnato un pianoforte, strumento che gli assomiglia, che ha tanti tasti, insomma a volte dolcissimo come un notturno a  volta più arrabbiato come una sinfonia di Beethoven.

All’altro mio figlio naturalmente le percussioni, il ritmo lo accompagna sempre, cammina quasi ballando e a volte sbotta come un tamburo.

A mia nuora, dolcissima, ho voluto dare un’arpa, la sua voce calma e gentile mi fa pensare ad un tocco di una mano piccola che accarezza appunto un’arpa.

Il mio nipotino poi,  che è ancora piccino ma già ama far musica, gli ho dato un piccolo flauto, un sopranino che lui ha provato a suonare .

Naturalmente questa è una mia fantasia ma oggi la mia famiglia è stata davvero un’orchestra perfetta dove tutti hanno cercato di suonare in modo impeccabile.

Un pranzo studiato con le cose che piacciono a tutti, qualche dono non costoso ma pensato a lungo per ognuno, i miei due alberi addobbati per l’occasione: il clima c’era.

Ma quello che più mi ha entusiasmato di questo Natale  “casalingo”, bello ma non spocchioso , è stato l’amore che ho sentito che ,come una perfetta sinfonia, ha riempito il mio cuore.