INVERNO

BIANCA NEVE SUI RAMI ADDORMENTATI
LA TERRA SI RIPOSA SOTTO L’INVERNO
LA CALMA REGNA SULLA LONTANA STEPPA
IL CAMINO BRUCIA GLI ULTIMI LEGNI
NESSUN RUMORE NELLE STANZE OSCURE
NON PIU’ GRILLI SPARSI IN ERBA CANTANO
NON RUGIADA POSA L’ANIMA TENERA
UNA FINESTRA SI APRE SULLA STORIA
NON PARLARE, NON ROMPERE L’INCANTO
PRIMA CHE LA VITA SIA CONDOTTA
AL LETTO DAL QUALE ERA FUGGITA.

RUSCELLO

L’OMBROSA RIVA INGHIAIATA
DEL GORGOGLIANTE RUSCELLO
SOLCATA DALL’ORMA DEL TEMPO
CHE FU PROSTATO DALL’INFINITA’
DEGLI ASSORDANTI RUMORICANTI
VITA PIENA DI TUTTA QUELLA VITA
NATURA DOLCE MADRE DIVINA
CHE CULLI QUEL TRISTE VECCHIO
STANCATO DALLA NOIA DEL VIVERE
POSATO SUL SUO VERDE LETTO
SU DI UN CUSCINO DI FIORI

VITA DEI CAMPI

LE GRIDA SCHIETTE DEI MONELLI
LANCIATE CONTRO IL SOLE CHIARO
LA FELICITA’ DEL DI’ DI FESTA
SUL PIAZZATO DEL VECCHIO CASALE
L’ARIA BRILLAVA DI INTENSO ODORE
CASTAGNE BRUCIATE SULLA BRACE
E SI FA A GARA PER PRENDERNE DI PIU’
E PIANTI FAN RIZZARE I SECCHI CANI
PRIMA STANCATI ALLA FRESCURA
QUANDO IL GIORNO ALTO IN CIELO
AFFIACCAVA LA VITA DEI CAMPI