LA GINESTRA

 

Mi reco alla finestra,
a guardar la ginestra.
Aspiro il forte odore.
Ho un moto d’amore
per la natura, i colori,
che van ritto ai cuori.
Il nostro gran Poeta
della ginestra elogiò
la bellezza, l’olezzo
soave. Se c’è brezza,
sul vulcano il biondo
fior al ciel lo spande.
A maggio spettacolo
è l’icona di fior gialli
di gradito odore, che
procura il batticuore.
La ginestra gode del
sole: ne carpisce e il
colore e il calore. E,
pur se breve pare la
sua era, è segnale di
tarda Primavera, ma
anche annuncio che
l’Estate è alle porte:
voto di buona sorte!


 

LA MARGHERITA

 

Margherita, margherita
sei emblema della vita:
a primavera, ogni anno
tu fiorisci senz’affanno.
Coi petali riempi i prati
di campi e monti e città.
L’artista ora/in altre età
spesso dipinge tua beltà.
La grazia, la freschezza
ci donan tanta dolcezza.
Niveo fior, col candore,
infondi nel cuore calore.
Tu includi in te del sole
e l’immagine e il colore.
Giallo l’occhio centrale,
su cui posano le api per
succhiare nettare vitale.
Petali di bianca corolla
spiccan sulla nera zolla.
Con Aurora rosee dita,
svegliata torna alla vita
la quieta margherita, di
notte, chiusa e assopita.


 

GLI UCCELLI NOTTURNI

 

Il ciel inizia a imbrunire,
gli uccelli van a dormire.
S’odon suoni strani, altri,
tra cipressi schietti e alti.
Per una magica bacchetta,
odi tutto mio della civetta.
Ei attira, come per magia,
di notturni uccelli adelfia: –
– Alfine la natura è mia!-
L’allocco, tipico uccello,
dagli occhi tondi/fissi, è
ritenuto, a torto/a ragion,
forse perciò della civetta
men amato, tardo/ottuso,
dal pensier lento. Il gufo
ha uno strano suo talento,
che, unito a contegno e a
barbetta, ha aspetti simili
alla civetta. Entrambi fin
da antiche civiltà legame
significavano con l’aldilà.
Il barbagianni è un rapace
predatore e della notturna
caccia vero signor. Con la
buffa faccia da pagliaccio,
le piccole prede acciuffa a
laccio. E scende a zig zag
in sì muto volo da superar
persin il rivale assiolo. Ei,
del barbagianni inferiore,
predilige del crepuscolo il
lucore. Con chiù, suo bel
verso, lui, animale solingo
e introverso, compone una
vera armonia nell’universo.