IL CANE BLU (NONSENSE)

C’era una volta un cane blu. Era proprio blu come il cielo e il mare. Blu come la malinconia. E lui, il cane blu, era triste per essere blu. “Guarda un cane blu” dicevano tutti e nessuno mai lo accarezzava. Ma che differenza fa essere nero, bianco, marrone o blu? Nessuna, pensava il cane blu. Invece nessuno lo chiamava e lo amava. Correva avanti indietro lasciando una scia di blu. Ma che sapore ha il blu? Oh, il blu ha un sapore strano ,di pesce e di stelle. Ci sono anche pesci blu, ma le stelle? Il cane blu sognava di essere in cielo con stelle di cielo e un mare di blu. Quando abbaiava faceva. “blu, blu”. Era un cane bellissimo, ma era un cane blu. Che enorme disgrazia essere nato blu! Fiutava ma il naso era blu e fiutava solo le cose dipinte di blu. Allora prese il volo, a gambe spalancate, nel blu dipinto di blu. E volava volava felice e la terra lontana sembrava dipinta di blu. Poi piombò un mattino d’estate, fece puff! E sprizzò una pozza di blu. Una macchia d’inchiostro che incominciò ad allargarsi a macchia d’olio. Una macchia di cane, un groviglio di blu. Passò un bimbo e giocò con le mani nell’acqua di cane, nell’acqua più blu. Fece un grande castello di sabbia. Poi la sabbia divenne blu e aveva occhi di cane. Un castello con gli occhi? Certamente, ma erano occhi di cane, di cane blu. Un cane finalmente felice perché sporcava le mani di un bimbo con dita dipinte di blu.


UNA GIORNATA AL MARE

Una giornata al mare.
I piedi nella sabbia
la testa nelle nubi
un orologio comprato
al vu’ cumprà
tanto dura poco,
un panino, una coka
il sole sulla pelle
e io sola tra le voci.
La crema sulla stuoia
le nubi contro vento
il bagno senza occhiali
i sandali di corda
e tanta nostalgia.
Il mare dei vent’anni
era diverso,
ora è una malattia.


QUANTI BAMBINI

Quanti bambini dormono
per compagno un fucile,
le gambe mozze
perché volavano farfalle
e sulle mine?

A Erode torna il conto.

Io sistemo la coscienza
e affilo i chiodi
per la Tua corona.

Per essere cristiani
basta e avanza.