Amore al tramonto

Nel cielo limpido e rosato del prossimo tramonto,

due grandi ali bianche si spiegano.

Un gabbiano plana,

guarda la terra sottostante,

una lunga distesa di sabbia

da poco abbandonata.

E’ quasi sera,

a quel gabbiano dalle grandi ali

se ne aggiungono altri.

Io e te restiamo in attesa che il sole si spenga.

Guardiamo quei gabbiani prendere coraggio

e atterrare sui granelli di sabbia dorata

in cerca di piccole briciole.

Dinanzi a noi una tavola di azzurro mare infinito

che all’orizzonte si confonde con un cielo

dai teneri colori sempre più intensi.

Ti guardo e ti parlo senza usare parole,

amo farlo, riesci a leggermi.

Nel silenzio del mondo in riposo,

cerco la tua mano.

A pochi passi da noi un piccolo gabbiano si posa sulla sabbia,

cerca cibo con il suo becco,

sembra non averci visto,

noi, mano nella mano in silenzio e immobili

dinanzi allo spettacolo della natura.

Il cielo è sempre più rosso,

il sole sta per salutarci,

un arrivederci ad un giorno migliore.

Un tripudio di irriproducibili sfumature inonda i nostri occhi,

il gabbiano vicino a noi riprende il suo volo,

ed è in quel momento che i nostri profili si avvicinano

unendosi in un dolce bacio

dallo sfondo meravigliosamente colorato.


 

 La nostra stella caduta dal cielo

Ricordo una calda sera d’estate …

Sento ancora il profumo dell’aria salmastra,

avverto il leggero e piacevole venticello scompigliarmi i capelli,

il tuo profumo correre nell’aria che respiro profondamente,

i tuoi sguardi dolci, ma ancora incerti.

Ricordo, in quella calda sera d’estate,

che il nostro amore era ancora addormentato,

costretto dentro di noi,

in catene,

tenuto a bada dal timore di perdersi.

Ricordo i tuoi occhi su di me,

i tuoi sorrisi.

Ricordo bene quanto eri bella,

ricordo di aver desiderato di svuotare tutto attorno a me.

Ricordo di aver desiderato di ridipingere il nostro sfondo.

Ricordo di aver desiderato toccarti.

Sento ancora la sabbia fredda sotto ai piedi,

il calmo suono delle piccole onde a riva.

Ti desideravo già da allora,

dentro sentivo la voglia che avevo di te,

dei tuoi occhi nei miei per raccontarti

con il silenzio degli sguardi cosa sentivo.

Ricordo di aver avuto il tuo corpo di spalle davanti a me,

di averti guardato quell’adorabile nuca

scoperta alla brezza marina.

Ricordo di aver alzato gli occhi al cielo scuro

adorno di brillanti stelle.

Tanti piccoli punti luminosi

che collegavo distrattamente tra loro

per distogliere i miei pensieri e il mio sguardo fisso su di te.

Ricordo il cielo illuminato all’improvviso

da una forte scia di luce bianca.

Una stella, la più luminosa, caduta dal cielo

per noi, su di noi.

Ricordo l’emozione che ho sentito scalpitare dentro.

Ricordo il mio amore incatenato, cogliere l’attimo,

urlare aiuto a quella striscia di luce lontana.

Sotto quella stella caduta è te che ho desiderato.

Un desiderio così voluto da scatenare una forte emozione,

il cuore scalpitava all’idea che potesse realizzarsi.

Ricordo, e ora so, che non avrei potuto desiderare nulla di più bello.

Ora so, che le tue emozioni erano allineate alle mie,

so che ti tremavano le mani,

so che mi desideravi quanto io desideravo te.

Oggi so, che quella bellissima stella,

quella calda sera d’estate,

ha abbandonato il suo cielo per regalare la libertà

al nostro amore da tempo imprigionato

dal timore di perdersi.


 

Il quadro di te

Ho una cornice bianca nella testa,

la giro e la rigiro in cerca del quadro perfetto.

Un albero, un pezzo di cielo, un prato in lontana,

uno scorcio di azzurro mare.

I miei occhi cercano impazienti,

so che il dipinto che cerco è qui vicino a me,

ma non lo trovo.

Devo trovarlo, ho bisogno di averlo,

di guardarlo perché l’ho immaginato proprio lì, dinanzi a me.

Dove sei?

Mi volto catturata da un tuo movimento,

afferro decisa la cornice e metto la tua sagoma nel mio quadro.

Ti siedi ad un angolo della grande finestra che affaccia sul mare.

Forse non ti accorgi di me, forse non vuoi sapere che ti sto guardando,

vuoi seguire solo i tuoi pensieri.

Il tuo sguardo si perde nel blu del mare,

il tuo naso segue l’odore della natura che ti circonda,

le tue orecchie seguono i suoni in lontananza,

fino a che non li senti fuggire via e ti vedo con lo sguardo perso.

Ti appoggi ad un lato di quella grande finestra,

la stessa che ogni giorno ti regala uno scorcio di intensi colori

che ti riempiono gli occhi e ti colorano l’anima in tormento.

Cerchi una sola cosa, la quiete.

Riesci a trovarla nel mio quadro,

tu ancora non lo sai, io ti sto dipingendo nella tua tranquillità.

Ti disegno seduta, la schiena leggermente curva,

le tue braccia raccolgono le tue gambe piegate,

a tratti sembri stringerle a te, per tenerle ferme.

Dipingo quella tua voglia di scattare da un momento all’altro.

Vorresti alzarti per correre verso il mare,

nel mare, sulla sabbia, contro vento, ad occhi chiusi.

Il tuo corpo resta fermo,

ciò che si muove senza sosta è la tua mente

e quell’adorabile ciuffo di capelli che ti accarezza la fronte

imperlata di lucenti gocce di sudore.

Quando ti stringi, vedo le tue dita affondare nella pelle delle tue braccia.

Cerchi pace, la tua quiete,

la brami intensamente, nel mio dipinto lo vedo bene.

Sono un pittore invisibile in questa stanza vuota,

ma piena di luce e in quella luce ci sei tu rannicchiata.

La mia tela cattura i tuoi colori,

il dorato dei tuoi capelli,

il magenta della tua maglietta sgualcita,

il blu dei tuoi pantaloncini,

il rosso delle tue unghie corte,

il marroncino chiaro della tua pelle abbronzata,

il nero dei tuoi occhialoni.

In quel piccolo angolo c’è questo groviglio di forti colori

ospitato dal magnifico sfondo della natura del mare

oltre la grande finestra.

Nella cornice ci sei tu, lì seduta a guardare fuori, assorta.

Su questa tela ci sono i colori della tua piccola sagoma,

ne ho dipinto il contorno,

l’ho seguito con attenzione,

ho colto l’attimo, un attimo tuo intimo e privato,

l’ho fatto senza far rumore,

non mi hai visto, né sentito,

hai solo avvertito la mia presenza quando ti ho sentito ridere piano.

La stanza era vuota, ora è piena, hai lasciato entrare i colori,

l’hai colorata con il tuo dolce sorriso.

Avevo in mano solo una cornice, dentro ci ho messo una tela bianca,

ho cercato il mio dipinto, l’ho trovato,

in silenzio ho delineato i tuoi contorni, ti ho dato colore, profondità,

ho catturato l’azzurro del mare in lontananza,

ho guardato con i miei occhi quello che in silenzio amo guardare,

ho visto una donna, ho visto nascere un sorriso,

ho visto i tuoi pensieri o forse solo i miei,

ho sentito la carica dentro,

ho voluto guardare,

ho voluto immortalare te nel mio quadro …