LA SOLITUDINE

Un’amica speciale

Giornate piene di malinconia, desiderio di comunicare, voglia di esprimere un pensiero, sentire una parola di conforto, bisogno di una carezza e di un sorriso. E’ il grande dilemma dell’esistenza umana. Dopo aver lavorato per lunghi anni a contatto con il frenetico e convulso sistema sempre in evoluzione, merito della tecnologia globale, della scienza e l’ingegno umano. Si arriva al momento del fine rapporto, per limiti di età. E’ il preludio di un lungo giorno che sta per finire. Questo distacco se non preparato, porta in ognuno di noi, specialmente in quelli meno fortunati, che non hanno più una fonte dove attingere calore, trovare compagnia, rappresenta un punto di partenza per il nuovo e difficile percorso della nostra avventura su questo meraviglioso pianeta. Questo meccanismo purtroppo non sempre si attiva e molti cadono nel baratro della solitudine. Inizia una nuova vita, giornate lunghe che non finiscono mai. Notti insonni piene di ricordi ormai lontani. Dalla finestra osservo una stella che brilla più delle altre, mi attrae. Mi accorgo di non essere solo. La guardo intensamente, e con sorpresa vedo che comincia a pulsare. “ Ciao, appartengo alla costellazione di “Andromeda” La conosci?” Si per sentito dire, io non sono uno studioso di astrologia, e… in quell’istante una scia luminosa attraversa la volta celeste. Peccato, era una stella cadente. Comunque è stato bello parlare con lei. Tranquillo non sono caduta sono scesa sulla terra, così potremo farci compagnia tutte le notti. Uhuu ! Che meraviglia una stella sul davanzale della mia finestra. Un attimo di esitazione poi mi viene spontanea la domanda: e durante il giorno dove andrai ? Ho trovato alloggio nel parco, nella fontana dove ci sono delle splendide ninfee. Ah!.. ma, visto che sei qui, perché non resti da me? Ti offro un alloggio asciutto e pulito. Sai, l’acqua di quella fontana è molto sporca. Sei così bella e brillante che potresti rovinare la tua livrea. Resta qui. No devo andare. Non vedi che sta sorgendo il sole? Apro gli occhi e vedo la luce, è giorno. Ho ancora la testa confusa. Era tanto che non sognavo? Che strano? Però a pensarci bene sarebbe meraviglioso avere una stella come amica, quando viene la sera fare delle belle passeggiate nel parco in sua compagnia. Anche se il lampione è spento, hai sempre vicino chi ti illumina la strada. Poi addormentarsi sapendo che con te c’è un stella, che ti racconta tante storie come faceva la mamma. Sarebbe veramente un sogno meraviglioso. “Ciao sono qui. Mi aspettavi?” “Sinceramente si. Però, se non sbaglio, sei in anticipo è ancora giorno?” Mi sorride, allunga la mano per levarmi un capello grigio che si era adagiato su una spalla. Mi fa una carezza e con tanta tenerezza mi prende per un braccio. Vieni, andiamo la notte e lunga, avremo tanto tempo per parlare. Ci incamminiamo lungo il viale alberato, dove una luce misteriosa illuminava il prato circostante. C’èra tanta gente che giocava, sorrideva era piena di gioia e felicità, una musica celestiale accompagnava il loro oblio. Anche la fontana aveva cambiato colore, l’acqua era limpida e cristallina. I fiori delle ninfee, sgargianti di colore e profumati. Là, infondo al viale, Il cielo si è tinto di rosso, gli ultimi raggi del sole si stanno immergendo nell’orizzonte. E’ un lungo giorno che muore, lasciando alle tenebre la sovranità e il mistero dell’universo e della vita.


I Pescatori

C’è movimento al porto. E’ mezzanotte.
Il mare è calmo, appena si muovon l’onde
le barche in tutta fretta, scivolan nella notte
escono dalla rada silenziose, la nebbia le nasconde.

Solo un brusio lontano, riportato dal vento
si sente, e poi scompare…e poi c’è il vuoto
all’orizzonte un punto nero, scorre lento
seguito dai gabbiani scompare nell’ignoto.

C’è movimento al porto. E’ mezzogiorno.
Il mare è un po’ increspato, soffia il vento.
Eccoli i pescatori fan ritorno,
hanno gli sguardi stanchi, ma il cuor contento.


L’Albero della Vita

Sotto l’albero di ciliegio, dove da bambino passavo le giornate dondolandomi su una rude altalena cerco di ricostruire, nei cassetti della memoria, l’infanzia, l’adolescenza, i primi passi verso la giovinezza, i primi approcci con la vita. È una lunga lista che scorre nella mente, la lontananza da quel luogo non ha cancellato nulla. Anzi, rifacendo il percorso, tutto è come allora. Vedo la mia immagine dondolante, dall’angolo della casa sbuca la figura di mio nonno, che sorridendo dice: “Ancora non sei stanco, beata gioventù”!
Si siede vicino e mi racconta delle storie fantastiche, sicuramente inventate. A me piacevano tanto. – “Nonno, perché dovrei smettere di dondolarmi? Mi piace moltissimo”.
– “Lo so nipote mio. Continua, la vita ti sorride”.
– “Nonno, vuoi fare un giretto sull’altalena”?
– “No grazie. Non voglio togliere nemmeno un attimo al tuo divertimento”.
Sorrideva e scuoteva la testa.
“Nonno, perché non posso restare qui con te”? Una voce stridula e piena di entusiasmo risveglia il mio torpore. Ho un attimo di smarrimento. Poi, vedo sbucare dall’angolo della casa la chioma bionda del mio nipotino, Flavio, che correndo si avvicina, mi tende le braccia e si avvinghia al mio collo.
– “Nonno, sono venuto a trovarti qui a casa mia dove abiti te, sei contento”?
– “Certamente tu sei il benvenuto. Sei il mio cucciolone”.
– “Grazie. Nonno voglio l’altalena. Nonna mi ha detto che anche te avevi l’altalena quando io non c’ero”.
– “E’ vero. Ora la preparo subito”.
Pochi minuti dopo gli occhi del mio nipotino scintillano dalla gioia. Comincia a dondolare.
– “Nonno, mi spingi un po’ così vado più forte”?
– “Certo tesoro”!
– “Nonno, mi racconti una storia così mi diverto ancora di più”.
– “Molto volentieri piccolo mio”.
– “Nonno, ti faccio vedere le foto che papà ha fatto al mare”.
– “Le ho viste, sono molto belle”.
– “Questo sono io dentro l’acqua, vedi come nuoto? Nonno, devi stare attento lì c’è molta acqua se non nuoti, rischi di affogare, o di bere tanta acqua. Nonno, lo sai che l’acqua del mare è salata”?
– “Si, si. Lo so”.
– “Nonno, perché tu sai tutto”?
– “Io sono vecchiotto e la vita mi ha insegnato tante cose belle, altre un po’ meno, ma apprezzabili. E poi ho visto anche tante cose brutte”.
– “Nonno, tu non sei vecchio e nemmeno la nonna. Siete solo un po’ più grandi”.
– “Hai proprio ragione, è così”.
– “Nonno, senti, perché non vieni al mare con me, ti insegno a nuotare. Poi, siccome al mare ci sono tanti pesciolini, e io non riesco a prenderli, tu mi potresti aiutare. Vieni! Il posto per dormire c’è. Io ho una cameretta molto spaziosa. Ti prego vieni. Sai mi piace tanto sentire le storie che racconti”.
– “Va bene ci penso”.
– “Nonno io non voglio diventare grande. Non voglio andare a scuola, voglio restare qui con te e con la nonna e quando comincerete a diventare ancora più grandi, io andrò a lavorare come papà e vi comprerò tante cose belle”.
Gli accarezzo i capelli, dandogli una tiratina al naso.
– “Sono fiero di te, e anche la nonna vedrai com’è contenta. Però, ora devi andare a casa con mamma e papà”.
Dentro di me sento crescere una grande tristezza. Lo abbraccio forte e gli do un bacio sulla fronte. – – “Non voglio andar via nonno, voglio restare qui”.
– “Fai il bravo, sei un ometto, ubbidisci. Vai a salutare la nonna. Papà ti aspetta”.
Flavio se ne va a testa bassa piagnucolando. Poi sento il rumore della macchina di Fabrizio che si allontana. Vai amore mio. Vai. L’angelo custode ti protegga.
È la vita che scorre. Forse troppo in fretta! Ma questa è la velocità dell’universo, del ciclo biologico che Dio ha dato a tutte le creature. Ciao cucciolone di nonno…
…la cucciolata è aumentata. Sono arrivati Lorenzo e Riccardo, due bambolotti che solo a guardargli ti riempiono il cuore di gioia. La felicità è immensa. Stanno crescendo alla velocità della luce. Cercano già l’equilibrio per muovere i primi passi, scandiscono un po’ confusamente le prime parole. Presto il miracolo della natura sarà completato, l’albero della vita continua la sua ramificazione.
Anche il ciliegio dovrà essere più forte e paziente, nonostante la sua veneranda età. Non si può negare la disponibilità di un ramo a coloro che danno la continuità della vita. Sono passati 20 mesi, e l’albero della vita, continua ad allietare il gruppo dei tre monelli, il 29 agosto sul far della sera è arrivata Elena, una bellissima bambina piena di energia e vigore, e presto sarà in grado, anche se in minoranza, di affianca l’allegra brigata e perché no, visto che il mondo è tutto al femminile, assumerne il comando?