Vulcano

Le onde

corrono con me

sull’alta tensione

del deserto gonfiano

umide le squame

del Dedalo i tuoi

occhi mentre dilaniano

i sogni celesti

dell’Orco.

 


Divertimenti nel rione

 

 

Vedo il sonno

nel sapore della

condensa, sento

Maya dentro le crepe

nel marmo, le campane

rimbalzano sul tetto

delle loro

vibrazioni, ricordano

gli inni di una guerra

lontana, i tuoi occhi

che si distendono

sull’erba, sei tornata

alla fine

nella culla, i segni della

battaglia ti scivolano di

dosso, ho ancora

le mani nelle

ferite, ma non è servito

vergognarsi tra i lampi

nella folla, abbassare gli occhi

davanti alla marea, il vento

tornerà su queste sponde e

con lui

la radiazione aurea

delle nubi, potevi guardare

la carne allargare le schiera

della rivoluzione, toccare

il sangue

che scorreva nei

tombini, ma dalla finestra

il rumore della battaglia

arriva sfocato, il pavimento

non trema, si vede

la volta grigia aprirsi

in una cascata

di ombre, e la marea

accarezzare le rovine, tutto

laggiù è sonno

e condensa, ma tu tornerai

nelle terre

del vento, l’ho visto,

qui il pavimento non

trema.

 


Benjamin

 

 

Una goccia cade dal soffitto……

ricordo la corsa dei

gabbiani sul ciglio della

sabbia, e la tempesta

gonfiare le onde

nell’esplosione rossa

del mattino, tu ridevi

dei fantasmi del buio

passato, il tuo respiro

nel fumo malediceva i segni

di una nuova era, tutto ciò

che è stato scorre

limpido sul parabrezza

nella pioggia, le radici

nutrite dal fuoco

della piana ti stringono

le caviglie, oscurando

il nascere dei giorni, per quello

che sarà….

Ricordo i giochi, nella luce

che accendeva la scia

densa di fumo sulla

finestra, i giochi presi troppo

sul serio, e le risate

sui fantasmi di un buio

ancora reale.

Una goccia cade dal soffitto….