Raggi

Raggi rifratti ombreggiano
nei palmi socchiusi,
lungo i solchi delle mani ataviche,
portando lucernari di armonia,
galoppanti di selvaggia speranza.
Fioche notti insonni,
intervallate dall’andare di colui che
socchiude spiragli fonetici
di immense realtà.
Calda è la penna vibrante
Che sfiora il suo essere,
e partorisce rossi sfondi
di vivide realtà.


Perle d’oro

Perle d’oro su frangenti
di rosso marmo sfiorano i petali
della incantevole linfa vitale,
inebriata di essenze vetuste.
Leggiadri fiocchi di mare
galleggiano impauriti,
nell’attesa del germoglio forestale,
contando i minuti
misticamente rintoccanti.


Spirali

Spirali di attimi incastonati
e macchiati di polvere illusoria
mista a sdegnoso coraggio.
Ero lì.
Pressavo le mie membra attorcigliate
per imparare a sentire ancora
quel triste piacere salirmi lungo la schiena.
Eri lì.
Solchi di lacrime magmatiche segnavano il tuo viso.
Nulla più contava,
nulla potevano i miei occhi gemmati
nell’atrio algido della tua corazza.
Nulla avvolge il niente che non c’è,
e come me sprofonda laggiù.