La Favola di Marcina e Manù

C’era una volta Marcina, la folletta dolcina.

Tanto piccina quanto birichina.

Un giorno la mamma le chiese di comprare un po’ di latte,

ma lei tutto il giorno rimase in ciabatte.

Quando l’orologio le 9 scoccò

del suo impegno si ricordò:

“Mamma presto tornerà e tanto si arrabbierà!!!”

Per paura di ciò che la mamma le avrebbe detto,

con un cornetto al cioccolato in mano, andò a farsi un giretto!!!

Passò davanti al supermercato,

ma non era neanche illuminato!!

Tornando a casa triste e sconsolata,

scorse una strada tutta colorata.

Incuriosita dai mille colori,

si addentrò a cogliere un mazzo di fiori.
Tanto a lungo camminò,

che quando decise di tornare, la strada più non trovò.

La povera Marcina era tanto spaventata,

credeva che la mamma non l’avrebbe mai più abbracciata.

Quando, ad un tratto, attirò la sua attenzione,

uno strano suono, come di un trombone.

Passo dopo passo si sentiva osservata:

che il “trombone” l’avesse fiutata??

Ad un certo punto, sulla spalla, sentì un tocco leggero:

che fosse un mostro e la mangiasse davvero??

<<Non sono un wurstel!!!!>>urlò terrorizzata.

Risuonò nell’aria una grassa risata!

<<Sono Manù, la mucca di Laggiù,

non ti preoccupare, non ti voglio mangiare.

Cosa fai qui da sola dolce folletta??

È ora, per i bimbi, di dormire nella propria cameretta…>>

Marcina tutto le raccontò:

<<Mi sono persa!!>>, alla fine urlò.

Mentre Marcina disperata piangeva,

Manù, la mucchina, le sorrideva:

<<Non ti disperare!!!

Sali sulla mia schiena e la strada giusta ti aiuterò a trovare!!!>>

Due volte sbatté i piccoli occhietti,

e subito furono nella città dei folletti.

Marcina, per la contentezza a batter le mani cominciò,

e la sua nuova amica stretta stretta abbracciò.

Ma, all’improvviso, nella vallata,

risuonò l’urlo della mamma adirata:

<<Marcina dove sei stata???

Ti avevo detto di comprare il latte di giornata!!!

Niente cioccolata per due anni,

fino a quando non la smetti di combinare danni!!!>>.

Manù, per fortuna era una mucchina geniale:

le venne un’idea che era l’ideale…

<<Orsù Marcina, prendi un po’ del mio latte buono,

e alla tua mamma portalo in dono.

Questo è il latte di Laggiù,

che è solo per te e nessun altro più!>>

Da allora le due amiche non si sono più separate,

insieme han trascorso mille e mille giornate.

Se dal vostro cuore vi farete guidare,

un giorno, forse, le potrete incontrare…


Zion

Mam Mam

Un tuffo al cuore,

Mia dolce Meraviglia che non mi appartieni.

Stupore, scoperta quando

il tuo sguardo su di me trattieni.

Le paffute braccine attorno al mio collo

Mam Mam ed io barcollo

Il mio animo vacilla

con te accanto, mia Meraviglia.

Ora che sei lontano

e mi manca la tua mano,

mi sento senza fiato

il sonno sempre agitato.

Un nodo stretto alla gola

e il mio pensiero a te vola

gioco con te a nascondino

dolce e tenero bambino.

Ancora sento la tua voce

e il tuo sguardo che corre veloce

Mam Mam, dove sei?

-Son qui- dirti vorrei

Ci ripenso…Non è importante

non sono poi così distante…

a te ho lasciato il mio cuore,

a te ho lasciato il mio odore,

a te il mio calore

Tienili stretti stretti

Io arriverò quando meno te l’aspetti.


Riflessioni

…Un puntino in mezzo…

Ma non un puntino qualunque…

Quasi un punto, direi…
Deciso…

Presente…

Un punto corposo…

Ma non una sfera rossa, solo un punto semplice…

Che c’è…è….

sta qua…e non là…

non fa…

al massimo scrive…

beve…

per tranquillizzare quel quarto da “punto di sospensione”…

quel quarto un po’

IN-soluto

IN-solvente

IN-soddisfatto

IN-capace

IN-dubbio…

un po’ poco “IN”…quasi OUT

“border”, direi…

Sì: un punto ai confini!

Che non delimita i confini ma ci sta dentro…

Un punto in “SatZ” pronto a partire…

Ti stai per alzare e ti prepari allo slancio…

Stai lì…

anzi stai qua (e non là)

e pensi: …

Pensi….

Meraviglioso sì…Sono un punto in SatZ…

Ma non un puntino qualunque…

Sono IL punto..

IL PuNtO iN sAtZ

Mi alzo…Mi alzo…

Sì mi sto alzando…

Mi alzerò…

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