Mare

Non era un giorno qualunque,

era un giorno speciale,

ed era tutto così impossibile

da credere e da sentire.

 

C’era il vento che portava,

il profumo del mare,

le onde s’infrangevano sugli scogli,

regalando note musicali.

 

Esse rompevano il suono melodico,

lasciando il posto,

al frastuono naturale dell’onda.

 

Vedevo arrivare,

sempre più vicino ai miei occhi,

dei muri vecchi,

erosi dalla salsedine.

 

I gabbiani cantavano,

formando in cielo giochi,

acrobatici che solo loro,

ne sono capaci.

 

Niente mi diceva,

di distogliere il pensiero,

da ciò che mi stava accanto.

 

Perché ciò che sentivo

di quel giorno speciale era,

una mano nella mia

e niente di tutto questo era un sogno.

 

Era ciò che quel giorno il mare mi regalò.


Orologio

Il sorriso di un buffo orologio

dalle mille ore, dai mille minuti,

da milioni di secondi.

 

Quelle ore che segnano il tempo,

quel tempo che regala ore,

bellissime e tristi.

 

Sembrano non passare mai,

segnano ferite e sorrisi,

ad ogni tic tac.

 

Tutto ritorna alla mente.

 

Quel tic tac dentro di noi

che ci fa rivivere i primi istanti,

un orologio senza tempo.

 

Tutto bianco senza lancette,

con solo noi due,

che ci rincorriamo vivendo il tempo.

 

Caro buffo pazzo orologio!


Luna

Spicchio di languido argento,

la luna,

calante mette

gialle parrucche.

 

Sulle gialli torri,

bianca tartaruga,

luna addormentata,

come cammini

lentamente.