COPPA VUOTA

Tu mi lasci coppa vuota

quando vorrei essere ricolma

e la mia pelle

sottile per l’attesa

sottile di mancanza

ha trasparenza d’acqua

e i miei occhi grevi

di lunghe notti insonni

di giorni insensati e vuoti

si gonfiano di gocce di tempesta.

Ma anche tu come me sei coppa vuota

poiché nel tuo svuotarmi

svuoti la tua acqua,

svuoti la tua forma.

La danza dell’amore

ha strani sortilegi,

passi lunghi, morbidi

o brevi e ritmati

e nella sua musica

provi delizia, strazio

gioia e dolore.

E ora stride in me

il tuo ultimo brano sconsolato,

la tua canzone stonata

la tua danza che mi lascia coppa vuota e silente

ebbra di ricordi andati

e noi come un disperato autunno

abbiamo solo la tristezza

di un vento maldestro

che ci strappa tutte le vive foglie

e non lascia spazio

per nessun’altra nuova primavera.


 

FUOCHI SULLA COLLINA

Fuochi sulla collina

nel profumo del silenzio

mentre i tuoi baci,

pioggia di fiori gialli,

cadono sul mio corpo

disteso nell’erba

e non importa se sarà solo

vana luce aperta nel buio,

e non importa

se non sarà un amore

dal peso grande

dalle labbra presenti

nel giorno, dalle mani

che raggiungono le mie.

Fuochi sulla collina

nel profumo dei nostri corpi

tra le parole sussurrate

nel verde, sulla pelle

che chiama la pelle

nella brezza che perde

i suoi gesti, tra le frange

di tempo che non conta le ore.

e non importa se domani

avrò perso questo cielo di luna

se il buio mi avvolgerà

in coperte di paura

poiché ora la bellezza

ci cammina sul cuore.


 

FRAMMENTI

Sotto di noi frammenti

di un bicchiere rotto in giardino

e riflessi sparsi

di una luna smarrita tra i vetri.

La pioggia legge i pensieri delle piante

e anche il pino le svela i suoi misteri;

resteremo qui ad ascoltare nell’ombra

a raccogliere il senso e non senso rimasto.

Le voci del giardino

attraversano la notte

ed è solo per giocare

che le accendono le stelle.

Noi – in silenzio – raccoglieremo

i cocci sparsi

così la luna

avrà il suo specchio di luce.