IO E IL PANNO VERDE

Io ho sempre giocato, al mio paese sono stato un campione, ” Lui è uno dei più forti giocatori di tutti i tempi ” qualcuno diceva, quando avevo più o meno 10 anni il mio papà mi portava a giocare, a me non piaceva perdere e m’ arrabbiavo sempre come un matto ogni volta che succedeva, ma un bel giorno mi disse, ricordo queste parole come se me le avesse dette ora : Marco guardami bene, per quanto forte potrai diventare, per quanto potrai batterli tutti, un giorno arriverà qualcuno, qualcuno più forte di te ed è li che si vedrà che tipo di uomo sei. Ero soltanto un bambino e certe cose non potevo capirle papà…sai, ricordo la prima volta che l ho visto e che le mie piccole mani l hanno sfiorato, ricordo il suo primo profumo, ricordo il mio cuore che ha fatto click. Abbiamo avuto i nostri periodi dove siamo arrivati ad odiarci e addirittura prometterci che non ci saremmo mai più rivisti, ma non è andata così. A me piace ricordare di quando eravamo un insolita sorpresa agli occhi della gente che non capiva se io e lui facessimo sul serio o se li stavamo prendendo tutti in giro. Bè ora posso dirvi che la verità sta nel mezzo, e che non mostravamo mai a nessuno quello che ci piaceva fare quando eravamo soli almeno fino a quando siamo stati costretti a farlo per prenderci il posto che ci spettava. Quando ero piccolo prima di ogni partita, causa la troppa tensione, mi rinchiudevo in bagno 10 minuti e pregavo Dio a finché mi desse la forza di riuscire a esprimere la gioia del gioco, del mio gioco, quel gioco che sentivo di avere dentro e che la paura poteva sopprimere; qualcuno mi prendeva in giro e dicevano che non avevo carattere, che non avevo la spina dorsale per diventare un grande giocatore e che mi mancava il coraggio per diventare un campione, ma in fondo io ero soltanto un bambino. Tante cose sono cambiate da allora mentre altre sono tali e quali a tanto tempo fa, come se il tempo le avesse protette, conservate. Ora più nessuno mi guarda come un fenomeno da vaudeville e cala il silenzio quando io e lui entriamo in scena ,ora mi sono ritagliato il mio posto nella storia di questo sport, ho vinto più di mille partite nella mia carriera, 58 titoli fra i quali 9 campionati italiani, ed è in bagno che ho vinto la maggior parte di questi incontri, proprio 10 minuti prima dell’ inizio. Io forse non ho carattere, non ho spina dorsale e non ho coraggio, ma sicuramente ho un gran cuore. Quindi eccoci qua, dall’ alto, dall’ alto vedo tantissime piccole cose ora, a volte dall’ alto t accorgi che sei ancora troppo in basso per vedere tutto, sono caduto tante volte nella mia vita e mi sono sempre rialzato ma questa volta non so se ce la farò, e non so nemmeno se lo voglio, d’incitamenti me ne sono arrivati tanti e i più veri e sinceri li porterò sempre con me per tutta la vita, molto di me rimase la, a più di 9000 km da casa, intriso nelle chiazze di sangue su quell’ asfalto troppo duro da non lasciare segni , a volte è troppo tardi, e c è sempre qualcuno che è più forte di te, ed ora che lo so, papà, so di essere semplicemente un uomo, ed è molto più difficile, e non lo dimenticherò mai, come quel lontano 1997 quando a Roma durante la mia prima finale d un campionato italiano si sono spente le luci del palazzetto dello sport e lui m ha preso la mano e m ha detto: io ti amo Marco……


SCIUVA AREIA

Continua a piovere sabbia,
e un vecchio di 70 anni
con 5 denti gioca a palla sulla spiaggia,
i solchi sul suo viso
sono come le onde del mare, e
continua a piovere sabbia
sull’ unica strada battuta dal cemento,
in un paese chi sa dove
sta in piedi un bambino
elemosina il cibo giorno dopo giorno,
mentre il padre fatto di crack
picchia la moglie,
continua a piovere sabbia
da una riva all’ altra di un fiume
nato dalla pioggia,
un amore si confonde fra le dune
come un oasi troppo lontana da raggiungere
continua a piovere sabbia cazzo.


POLVERE E COCCI

A tutti voi, alle persone sedute che sentono il dovere di alzarsi e non lo fanno, a quelle che hanno avuto il coraggio di farlo ma nessuno se n’ è mai accorto, a tutti quelli che hanno paura quando invece dovrebbero………..A quelli che pensano di vivere, a quelli che vivono ma ancora non lo sanno, a quelli che non riconoscono più i colori perché l’ odio li ha accecati, a chi dice no quando invece vorrebbe dire si, a chi dispensa consigli perché è troppo povero per accorgersi di essere lui ad avere bisogno d’ aiuto, a chi si nasconde, a chi grida nel cuore della notte perché non ce la fa più e non ha proprio voglia di morire, a chi si crede meglio di altri perché ha fatto le scuole alte, alle persone che sanno troppo, talmente tanto che ormai non sanno più niente, a chi disprezza, a chi non si prende cura delle persone che ha vicino perché l’egoismo gli ha mangiato il cuore, a chi è malato e solo ora si accorge di riuscire a vedere coi propri occhi, a chi non si arrende anche quando sa di essere spacciato, a chi ride, a chi piange, a chi si aggrappa alla vita mentre sta respirando, a chi a volte si appoggia al muro e si guarda intorno, “a tutti voi che rimanete qui a vivere mentre io invece vado a morire, ma quale sia la cosa migliore è oscuro a tutti, tranne che a dio”.