Il canto della vita

Mi inebrio
di sensazioni fluttuanti al ritmo
del tuo respiro,
mentre salgo i gradini
della nuova essenza.
I tasti bianchi si dispiegano
al passaggio del puro amore
e sul tappeto delle emozioni,
i pensieri ascendono
verso l’etereo movimento
delle impalpabili note,
primario canto alla vita.
L’acuto suono,
surreale e dissonante,
si muove come
brezza leggera
sul sorriso
della piccola anima.
Percepisco la tua aurea,
i colori si abbracciano dolcemente
dipingendo un cerchio
di energia dirompente,
che mi travolge
nella primordiale tenerezza.

 


 

 

Perdersi

Mi sono persa,
nella mia immaginazione
e nei meandri
dell’anima ribelle,
accartocciata
dentro un cuore di vetro,
pronto a frantumarsi
al primo approccio
dell’illusione.
Mi sono persa,
nei torbidi cunicoli
dell’ipocrisia,
camuffata da
vecchia signora,
stanca e logorata
da affrettati abbracci.
Mi sono persa,
in una galleria di sogni,
dipinti sulle pareti instabili
delle passioni,
che come caduche
e fredde stalattiti
si sbriciolano
dissolvendosi nel vuoto
Mi sono persa,
nei tuoi occhi,
dove ho abbandonato
tutti i miei ricordi,
sconfiggendo
la nebbiosa
onda della solitudine.

 


 

 

La tela vuota

Ho dipinto un quadro
con i miei pensieri.
Orme sull’asfalto
si incrociano,
calpestando
i colori del vento,
che plumbeo
rimbalza sul cuore,
marchiandolo
con leggerezza.
Il soffio di nebbia
umido e avvolgente
si appropria impalpabile
del corpo con
monotona cantilena,
e le braccia si allungano
come rami secchi
in cerca di un abbraccio,
caduto nell’oblio,
cancellato da un’onda anomala,
che ha trascinato via
le immagini,
lasciando la tela vuota.

 


 

 

Equilibri

Distesa,
sopra un giaciglio
di margherite,
ascolto i soffici
battiti del cuore,
e tra le bianche corolle
dimentico il frastuono
delle emozioni,
perse in malinconiche
instabilità.
Gli equilibri
si posano lenti
sul filo sospeso
delle astratte finzioni,
e con respiro leggero
si adagiano
sulle ali di una farfalla,
che le trascina al di sopra
dei candidi petali,
perdendosi nel sorriso
di una bambina.

 


 

 

Il vento tra i petali

L’ anima persa nell’antro crudele
recide di rosso quel corpo sbagliato,
che forte si accende di fuoco rovente.
Si presta al suo gioco la mente distratta
col ritmo ondeggiante di un tocco irrequieto.
Pensieri di vita, segnati,
confusi, tremanti, incostanti,
si muovono intenti a cercare una scusa
che agita e scalcia la saggezza perduta.

La rosa si perde i suoi petali in fiore,
nulla è per sempre e la vita ci sfiora,
ci alita addosso il suo ciclico soffio,
pozzanghera specchio di un taglio crudele.
Ascolto la nenia del cuore che piange,
ascolto la nenia dei sensi impastati,
ascolto la nenia di onde sommerse,
e ancora non vedo rugiada celeste,
ma ombre di buio che affollano il cielo.

Le mani intrecciate, ricordi irreali
accordano spazio ai sogni smacchiati,
e il cuore rigonfio di grigi rimpianti,
aspetta dolente l’impronta illusoria,
che dia i suoi colori all’età schiaffeggiata.
La brusca ferita si chiude a fatica nel rosso baule,
più volte violato da assurdi pensieri,
ormai occultati nell’antro profondo
di un tempo lasciato oltremodo sepolto,
nell’angolo oscuro della memoria.