Ode al tuo volto (di bel bambino)

Ode al tuo volto

di bel bambino

cornice perfetta

d’imperscrutabili forme.

I tuoi occhi ora mandorle

dolci talora cristalline gocciole

suadenti di mora ambrosia.

Le tue labbra succose

albicocche scrigno perfetto

di mirabili dentini.

Mentre il tuo naso affilato

s’inarca in una riservata curva

un po’ all’insù.


 

E tutti a inseguire

il proprio attimo d’eternita’

nel fluire inesorabile del tempo

che senza posa ci sospinge

nell’eterno divenire.

E tutti a rivestirci di superfluo

in un oblio che dimentica

l’essenza.


Ardirei volteggiare sulle ali

leggere del vento.

Entro un nuovo orizzonte

ove non v’è odio né

rancore ove non giunge ai

miei orecchi purificati

l’inconprensibile calcolo

delle cose terrene.

Ove ognuno ama senza le

imposizioni e le morali

per niente cortesi.

Vorrei liberarmi leggera senza

gli infingimenti dei troppo rossetti.

Ardita di scegliere tra il

bene e il male nel

vostro orizzonte.

Ove domina eterno

il caos indifferente

ai buoni sentimenti

trappole mortali per

amanti imperfetti che

non osano organizzarsi

per bene le loro esistenze.


Per Ilaria Alpi

Giornalista di schietta bellezza e fresca intelligenza

viaggi per il mondo con il tuo taccuino

ricoperto da sangue e verità.

Il tuo giovanile sguardo

ha il coraggio delle anime belle troppo salve

per questo nostro mondo imperfetto.

Ti rechi a tragici lidi

ove i tuoi limpidi occhi

scoprono indicibili verità.

Le tue mani gentili carezzano

i volti schiaffeggiati d’innocenti bambini

e vergano scomode parole

per i furbastri del mondo

sempre alla ricerca dei più lucrosi traffici.


 

 

Inno alla poesia

 

La poesia è dentro di me

sbatte forte le sue ali

contro il mio seno di donna

pettirosso in gabbia che vuole

librarsi verso un addio

piú difficile da farsi che da dirsi.

 

La poesia è fuori di me

è pioggia battente sul mio corpo

che indecente si mostra nudo

a sguardi indagatori.

 

La poesia pulsa nelle mie vene

sino alle tempie e agli orecchi

ove la tua voce di echi ancestrali

risuona a vita nuova,

la tua voce che ammaliatrice

m’incatena sul battello ebbro

della mia vita, vagabondo

alla deriva, su oceani

di suoni e di parole

poco comprensibili ai nostri

limitati uditi umani.


 

Poesia rosa

 

 

Cerco odorose parole per

adornarmi il capo

e

ritaglio profumati testi per intrattenermi

il tempo.

 

Partorisco novelle parole

perchè germoglino nel mio verde giardino

variopinte poesie e fiori incantati.

 

Le mie dita intrecciano rime nove

per consumare il mio tormento.

 

La mia vita non rima proprio

ma s’inerpica tra le selve oscure

delle mestruazioni troppo dolorose

per questo mondo dagli orari certi

per i suoi scopi incerti.


 

Una mamma

 

Le mie gonfie mammelle

si offrono alla tua avida bocca

che succhia la mia linfa vitale

tuo nutrimento essenziale.

 

Le tue dita paffute carezzano

la mia pelle indifesa come

fossero morbida seta.

 

Le tue insaziabili labbra

ricercano le depredate mammelle e

mentre ti nutri da me

io mi sazio di te.