PRIMA DI DORMIRE

Come pianeti intorno a un sole stanco
orbitano disordinatamente
dentro ed intorno la mia confusa mente
(che cerca piano il riposo finalmente)
occhi cattivi dentro un volto indifferente
o infinitamente tristi per la fine di un amore
occhi che implorano un posto dentro un cuore
occhi sfuggenti e con la mente altrove
occhi curiosi che indagano invadenti
occhi incantati di chi spera ancora
occhi delusi di chi ha vissuto troppo
e attende solo di spegnere la luce
occhi che accendono un piccolo bagliore…
occhi di ghiaccio che celano rancore
Tutti questi occhi in un sol giorno vedo
ed ogni volta mi segnano il cammino
mi danno una sferzata mi cambiano l’umore
mi invitano a riflettere, mi irradiano calore.
E cerco sempre nei volti della gente
e nello specchio che certo a me non mente
quell’attimo di pace che solo posson dare
occhi sereni che plachino il dolore.


UMBRIA

Ornata di lussureggianti vesti
di storia e di preziose pietre
mi fai desiderare fortemente
di esser nata altrove e dentro te.
Ubriaca dei profumi e dei misteri
che ogni strada ed ogni tegola conserva
mi si rivolta in petto un pio furore
vedendo la tua gente indifferente
ed io qui a soffocar nel niente.


IL TEMPO PIÙ BELLO

Albero fui da incerte foglie e grigie e sparute
I rami asciutti come di chi chiede invano.
E a giro a giro fin dove l’occhio andava
tutto un trionfo di verde e di profumi,
tronchi robusti , rami rivestiti
ad abbracciare il cielo e carichi di frutti.
Ed io lì ad osservar la vita
non abitando in me né rabbia né livore
muto rideva il cuore e cancellava
la mia malinconia e il mio grigiore.
E adesso che ho trovato la mia linfa,
adesso che ho la voce per cantare
guardo quello che prima mi rallegrava
ora ridotto in misere macerie
e penso assurdamente e con dolore:
era più bello il tempo in cui pativo.