Il melograno

Il melograno strano,

con ramo contorto,

gettava le fronde

sul piccolo orto.

 

Di notte quell’ombra

dei secchi suoi rami,

formava sul muro

oscuri ricami.

 

Passò quell’inverno

ed un verde vestito

sfoggiò a primavera

sul campo fiorito:

 

campanule arancio,

color del tramonto,

pendevano, ora,

sul piccolo orto.

 

E poi, nell’autunno,

quel ramo contorto,

sfoggiò i suoi frutti

agli occhi di tutti.

 

Se pure bruttino,

e un po’ gracilino,

quell’albero strano,

ossia il melograno,

 

aveva vissuto un momento di gloria,

mostrando, un mattino,

quei rossi gioielli

color del rubino.


Amore

Amore-cielo

Amore-velo

Amore-trama infinita

Amore-vita

 

Amore-canto

Amore-pianto

Amore-cupo dolore

Amore-cuore

 

Amore-brezza

Amore-tristezza

Amore-dolce carezza

 

Amore-culla

Amore-nulla

Amore-lutto

Amore-tutto.


Nuvole

Nuvole rapide

corron nel cielo

scopron di stelle

l’oscuro velo.

 

Tonfo dell’onda

sull’alga che affonda.

 

Il caldo vento

scompiglia i capelli

mentre i due corpi,

nudi e ribelli,

vivono attimi di tenerezze

abbandonati fra mille carezze.

 

In un crescendo

da grande orchestra

raggiungono il culmine della tempesta.

 

Stanchi e sudati

si abbracciano forte

giurandosi amore fino alla morte.

 

E all’orizzonte

una palla di fuoco

compare ora, a poco a poco.

 

Luccica il mare,

vola un gabbiano,

è il nuovo giorno

che arriva, pian piano.