Lo scenario dell’anima silente

Di te, l’incanto va spandendosi
e va spandendo dei tigli il profumo
nell’aria dei sogni regnanti segreti:
recondite ombre di un cuore infranto.
E brilla il tuo volto negli occhi celesti,
di stelle remote la luce pervade
lo spettro ammantato di notti sofferte.
Riecheggiano in me i ricordi profondi,
i tuoi gesti, le tue espressioni, la tua voce:
son poetici canti di amorevoli versi.
Pianeti riflessi di universi nascosti,
in cui amore immortale esiste, celato
agli occhi del cuore che altro non cerca:
il perpetuo scenario di maschere avvolte
dal velo custode di eterna passione.
Ma poi…
Dal mondo incantato distolgo lo sguardo
e un nuovo dipinto va comparendo.
Sul muro del cuore un noto pittore
dirige sublime il pennello danzante.
Dal ramo del tiglio, un piccolo merlo
verso l’ignoto smuove le ali.
Inebrianti profumi e sogni fatati
porta con sè lontano nel cielo.
Di nuovo è silenzio sul palco del cuore,
si abbassa il sipario sul mio eterno amore.
La coscienza silente dell’anima Sola
regna superba nel soffio del vento.


Alle luci della sera

Cammini solitaria alle luci della sera,
i rossi capelli sciolti nel vento,
le mani in tasca e il passo lento.
Estranea presenza di un palcoscenico errante,
scandisci i tuoi passi in riva al torrente
sui cigli di strade affollate di gente.
E come lancette di un tempo incantato
antiche memorie riporti al presente.
Gli estatici lampi di vita trascorsa,
riversano gocce di istanti remoti,
nelle acque fruscianti che scorrono inquiete.
Ti fermi a mirare quel moto incessante
smarrendo i pensieri nel nero fluire
di acque scroscianti che brillano oscure
ai riflessi notturni di stelle nascenti.
Nello specchio di luci il tuo volto si immerge
e dolci ricordi intonano un canto:
“Oh anima naufraga sulle rive del mondo
qual pace cercavi in silenzi sommersi?”
Dai venti inebrianti di gelsi notturni
giunge imminente l’amara risposta,
cavalcando le brezze di notti perenni:
“Nostalgica quiete di malesseri eterni!”
Ma tu, strana ragazza, cammini per strada,
straniera tu sei alla vita notturna
che osservi con occhi incuranti, distanti.
“Son maschere folli, effimeri spettri di vacue presenze,
che peso non hanno sul cuore del mondo”.


Sogno

Quando il sole tramonta sui caotici affanni,
di futili gesti e ritmi mondani,
il tempo del sogno dal morbido manto,
ricopre le trame di vite offuscate.
E al calare del vespro sui miei pensieri,
odo il silenzio del tuo richiamo.
Una candela accesa ad illuminare la stanza,
e nella penombra, la tua presenza.
Sul mio letto, tra le candide lenzuola,
emergi dalle fiamme dell’eterno deisiderio,
della dama incantata nel suo Amore Immortale.
Il tuo volto, rilassato ed estatico, rivolto verso il mio,
come un girasole rivolto alla sua luce.
La tua voce, profonda e penetrante,
drappeggiata di versi amorevoli,
come melodie di antiche preghiere che discendono dal cielo
per riempire i vuoti spazi dell’animo umano.
Il tuo respiro, tranquillo e regolare,
sulla mia pelle in un tenero e caldo abbraccio,
come il vento delicato sui petali di un fiore
nelle brezze tramontanti delle sere autunnali.
Il tuo petto, trascinato dalla vita come un tronco in mezzo al mare
che il moto delle onde trasporta e sa dove andare.
Il mio viso sul tuo cuore, come quel tronco si lascia cullare
da qul battito d’amore che sobbalza inarrestabile
tra le viscere dell’Immortale.
Una candela accesa ad illuminare la stanza
nella penombra la tua presenza
.. Sul mio letto, tra le morbide lenzuola
che accolgono l’Eterno.