“Solo un bicchiere di vino”

Vi vedo perchè mi vedo
non per quel vizio osceno
chiamato indiscrezione
è così bella la vita vista al rallentatore
paonazzi o curvi
tremanti o stanchi
vorrei in un abbraccio
cingervi tutti quanti
aprire i lucchetti e le combinazioni
rendere uguali tutte le condizioni
per potere godere appieno la vita
per tornare bambino prima che sia finita,
bambino ubbidiente,
bambino prodigio
per capire il senso
di un capello grigio,
vorrei essere solo un bicchiere di vino…
…Perchè non debba ritornare bambino…


 

“Il palloncino”

Il bimbo piange
nello specchio del suo palloncino
e con le mani
disegna ghirigori nell’aria
china è la madre
e col volto si specchia anch’ella
foto ingiallita, poco compresa
della quotidianità;
poi d’improvviso
viso su viso,
vola lo specchio, diventa puntino
vola sui mari, diventa pallone
mandato per sbaglio
su qualche balcone
piange il ragazzo che fu bambino
per un amore e per il suo destino
ride, se ridi in modo sincero
piange la madre vestita di nero
nero che inganna, nero maliardo
confusa tra il verde di qualche biliardo
vola il pallino, lei ci si specchia,
foto impietosa
di una donna vecchia
ride il neonato nel suo palloncino,
specchio del cielo
e di un padre bambino
ride il signore di mezza età
in un palloncino diviso a metà


 

“I rondoni”

Sono lì, che sia radioso
o torvo il loro cammino,
volano tra un giorno e l’altro
disegnando la mappa per le stelle…
…Giorno e notte,
liberi e coarti,
vincitori e vinti
siamo un po’ tutti rondoni
chi per gioco
chi per necessità
negli spazi senza tempo
delle nostre inquietudini pretestuose…