Rimpianto

Una lacrima scorre verso il mare
mentre il ricordo affiora lentamente…
Una fugace visione si perde all’orizzonte,
ancorata alla vana speranza
di tenere in vita un’illusione.

Forse … se ci avessi creduto …
magari … se avessi detto…
chissà … se avessi fatto …

Non ci credetti.
Non lo dissi.
Non lo feci.

Ed il tempo scorre, inesorabile…
imponendo di accettare, senza appello,
il passare delle ore, dei giorni.
Resta solo quel pensiero,
quella vacua rimembranza …
chiamata rimpianto…


Armonie

Armonie di follie metafisiche
svolazzano nei meandri dell’infinito:
aleggiano sui campi arati della ragione
e su quelli incolti della passione;
inseguono folte schiere di desideri,
ondeggiano sulla vaghezza dell’anima,
indugiano negli anfratti dell’incertezza,
alla ricerca dell’esistenza,
fra lampi di gioia
ed ombre di malinconici stenti.
Vagano negli spazi astratti della mente
in un coacervo di facili illusioni,
impreviste delusioni,
sprazzi di lucidità.
Segnali spuri di fantasie melodiche
si librano in voli surreali,
volteggiando spasimanti ed impetuosi
in archi di meravigliose favole.
E vivono, ansimano, respirano …
l’aria dorata
di profonde nostalgie
e dolci ricordi.


Madre Natura

Vulcaniche voci echeggiano
nell’immensità dello spazio.
Si avvolgono in inestricabili grovigli,
per poi diradarsi all’improvviso.
Viaggiano senza una meta,
spinte da un’impalpabile sensazione di vuoto,
forse da un’insana voglia di fuga:
mutevoli, roboanti, profonde.
Ci avvertono.
Quasi senza notarlo.
Ma lo fanno.
La mastodontica fucina si è svegliata!
Bisogna ammirarla nella sua fierezza;
bisogna ossequiarla nella sua potenza;
bisogna rispettarla nella sua interezza.
Lo facciamo?