Un po’ di pace

Nessun disegno
né cosmico né divino
ma, ormai che siamo nati,
viviamo
e la speranza ci sostiene
quella di non rinascere

La fatica e il dolore
dell’esistenza vissuta
allontanano ogni illusione

Fosse pure per un disegno divino
abbiamo pagato abbastanza
i nostri peccati

Dopo, dopo la fine
vorremmo riposare in pace.
Non è chiedere molto
né a Dio, né all’Universo
e ho paura, paura
di un nuovo inizio.


Sul ponte

Mi siedo ogni giorno
sul muro del ponte

da un anno
ogni mattina

guardo la gente
che lo attraversa
da una sponda all’altra del canale

che cambia colore
quando cambia la luce
sempre più scuro e sporco
sempre più triste e spento

si sono avvicinate
delle persone di buon cuore
qualche volta
convinte che fossi là
per chiedere l’elemosina

ho sorriso, con tenerezza
ero là, solo per vedere la gente
non mi piace
guardare dalle finestre
è come spiare
e non si vedono
né gli occhi, né il volto

che cambiano con il cambiare
delle stagioni
guardare gli occhi e i volti
della gente
che attraversa il ponte
è come leggere un libro
ogni pagina è diversa
gli uomini e le donne
ogni giorno, voltano pagina
ogni giorno è una nuova pagina

e quella pagina nuova
si può leggere
ogni mattina, ogni sera

nei loro passi
nei loro sguardi
nelle parole che si sussurrano
o si gridano
e che lente scorrono come l’acqua
sempre più immobile del canale

è giunto di nuovo l’inverno
un altro inverno
piove stasera
e si è fatta notte
prima del solito

il ponte è deserto
ed è giunta l’ora
anche per me
di andare a casa

non c’è più nulla
da vedere.


Pampa umida

Coraggio
il filo rosso si è rotto

coraggio;
a me non chiederlo
io ho strappato i binari
le traversine erano marce
l’ortica le aveva morsicate

masticato il verde aspro
non spremere l’erba
è stremata, lasciala allo
sfrigolio delle ruote del treno
ora si fermeranno
sul filo rosso
ricoperto di ortica
il verde aspro si mescola
con l’acqua calda
coraggio
fermiamoci qua, non lo vedi
non lo vedi com’è bello
anche il treno
non prosegue il suo cammino
E’ qua che finisce
la ferrovia
dove l’ortica diventa dolce.