Fiori di pesco

E poi fiori di pesco
sotto banchine di ferro notturne
uscendo in silenzio donano aria
tra grate foreste di sassi
su pianoforti di edera
irrompono i colori del cielo al tramonto
e poi il nulla di niente
se niente é il tutto profondo
lottando per uscire dal grembo
il bacio del sole e della gente
che ammira con sorriso
il rincorrersi della vita.


La culla

Di gioia e di amore
si nutra il mio cuore
quando tu mignolo
taci silenzioso
nella tua culla
osservi il mondo
immenso attorno a te.
Ed il mondo gira con te
sulle tue sottili lenzuola
sulle pareti spugnose
sulle guance di pesca
sulle dita paffute.
E quando le tue manine
smettono di fluttuare
ed i tuoi occhi stanchi
provano a riposare,
carezzando il cuscino tuo amico ,
cerchi conforto
ed il tuo respiro
diventa melodia soave
per il mio universo che si ferma
sulle tue ciglia
sui tuoi capelli filanti
sulle tue manine
che scruti al contrario
alla scoperta di te stesso.


Figlio mio

Sublime è la gioia esuberante
nel vederti incedere
piccola essenza comparsa al mondo
non per idillio proprio
ma per favolosa libertà altrui
sovrano dei tuoi giochi
desideri il bello dei sorrisi
benché curi debolezza d’espressione.
Ma il bello è nell’infinito dei tuoi occhi
ed il buono nello stucchevole degli estranei
difendi la morbidezza del presente
esile che non intende
il passato misero dell’esperienza.
La tua indole ispira divine gesta
che la ragione ignora
e la profonda bellezza di tutto ciò che è piccolo
oscura il vero grande.
E io ti amo e ti lusingo
amor che sublima la mia anima
e la purifica
amor che nulla mi dona
eppur mi regala l’eterno piacere della vita
l’illusione di essere amati per sempre
e da mortali lentamente divenir immortali.